L’Italia sarà tra i primi Stati dell’Ue a testare il green pass “verso il 10 maggio”. E il certificato verde digitale dell’Ue sarà obbligatorio anche per i minori che saranno in viaggio per turismo nell’Unione dalla prossima estate.
Green pass, i Paesi disposti alla fase di test
Il nostro Paese farà parte di un primo grande gruppo (Francia, Malta, Olanda, Lussemburgo, Estonia, Svezia, Croazia, Bulgaria, Spagna, Italia, Lituania, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Islanda e Grecia) che inizierà la fase di test “verso il 10 maggio”.
Un secondo gruppo (Lettonia, Romania, Cipro, Irlanda, Portogallo, Polonia, Danimarca e Slovenia) avvierà i test “verso fine maggio”, mentre altri 5 (Ungheria, Belgio, Norvegia, Liechtenstein e Slovacchia) hanno deciso di non partecipare ai test e di connettersi alla piattaforma direttamente in fase di attuazione.
Green Pass “tecnicamente pronto il 1 giugno”
Il sistema europeo, che consentirà di emettere i certificati verdi digitali (anche stampabili) validi in tutta l’Ue, sarà “tecnicamente operativo” il 1 giugno prossimo, insieme a quelli della maggioranza dei Paesi dello Spazio economico europeo, Italia inclusa. Lo spiega un alto funzionario Ue, a Bruxelles, in vista dell’avvio dei negoziati interistituzionali tra Parlamento e Consiglio sul certificato, che dovrebbero iniziare la prossima settimana.
L’attuazione pratica del certificato dipenderà dai negoziati tra Parlamento europeo e Consiglio, ma l’obiettivo è di concluderli e di avere il Regolamento in vigore entro “fine giugno”, questa è la speranza della Commissione Ue. A quel punto, una volta adottato il Regolamento che lo introduce, il Green Pass non sarà “un optional”, bensì “un diritto” di ogni cittadino dell’Ue, per legge, osserva l’alto funzionario.
Green pass europeo, valido anche per i minori in viaggio dall’estate
Il certificato verde digitale dell’Ue, per la libera circolazione nel contesto della pandemia di Covid, è valido, quindi obbligatorio, anche per i minori che viaggeranno con i genitori dalla prossima estate. Lo conferma un portavoce della Commissione Ue oggi durante la conferenza stampa quotidiana a Bruxelles. “I minori”, ha precisato il portavoce, “possono sempre essere sottoposti a testi Covid o ottenere un certificato di guarigione. L’obiettivo è che le famiglie possano viaggiare tranquillamente con i minori”.
Il rilascio del green pass per i bambini, dopo un test negativo, è previsto, infatti, nella proposta di Regolamento elaborata dalla Commissione europea per l’introduzione del certificato verde. Proposta che ha ricevuto l’ok dal Parlamento europeo, che ha adottato la sua posizione negoziale per l’avvio dei triloghi con il Consiglio Ue.
Starà ad ogni Stato membro, poi, stabilire i requisiti di ingresso nel proprio territorio: si tratta di competenze esclusivamente nazionali e l’Ue non può imporre nulla in questo campo. Può solo raccomandare
Green pass europeo, come funzionerà
Il certificato attesterà, attraverso una App dotata di codice Qr oppure in formato cartaceo, l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 e il numero di dosi ricevuto, l’avvenuta guarigione dalla Covid nei precedenti 6 mesi e la presenza dei relativi anticorpi (mediante test), oppure l’esito negativo di un tampone, Pcr o rapido (i dettagli tecnici su questo verranno negoziati dai colegislatori). Al momento, si conoscono le specifiche tecniche del Digital Green Pass, il “passaporto sanitario” per gli spostamenti tra Paesi Ue. Ma non bastano le tecnicalità per gestire il pass europeo in tutti gli Stati membri.
“Il Pass non sarà la bacchetta magica che risolve tutto”
Il Pass non sarà la bacchetta magica che risolve tutto, ma dovrebbe facilitare gli spostamenti in Europa, rispetto alla situazione attuale in cui sono ancora molto difficili: “Se oggi qualcuno dal Belgio volesse andare a trovare un parente in Italia per 3 giorni, dovrebbe fare 5 giorni di quarantena, in Italia”, ricorda l’alto funzionario dell’Ue.
Dovrebbe poi, aggiunge, “riempire 4 moduli, fare un test Pcr e poi farne un altro per stare in Italia 3 giorni. E quando torna in Belgio, dovrebbe fare altri 7 giorni di quarantena, con 2 test Pcr (con i relativi costi, ndr). In tutto 4 test Pcr, 11 giorni di quarantena, con la Polizia che viene a suonare al citofono, per andare a trovare una persona per 3 giorni in un altro Stato membro. Questa è la situazione oggi e non va dimenticato”.
Con il Green Pass, o certificato verde digitale, afferma l’alto funzionario dell’Ue “avremo un sistema sicuro, che rispetta la privacy, che dimostra che si è vaccinati, tamponati eccetera”. Naturalmente i requisiti per viaggiare dipenderanno “dagli Stati membri e dalla situazione epidemiologica” a fine giugno. “Questa parte non tocca al sistema tecnico, che comunque verrà sincronizzato con il regolamento. Al momento in cui il regolamento entrerà in vigore, il sistema sarà operativo. E poi” – conclude la fonte riportata da Adnkronos – c’è un percorso da fare con gli Stati membri per armonizzare i requisiti per viaggiare”.
Coronapass Alto Adige, il Garante privacy apre un’istruttoria
In attesa di testare il green pass europeo, il Garante privacy ha aperto un’istruttoria per verificare la liceità del progetto locale di “certificazione verde” Covid, avviato dalla Provincia autonoma di Bolzano.
Nella comunicazione trasmessa alla Provincia autonoma di Bolzano, il Garante segnala che si riserva ogni valutazione in ordine all’adozione di provvedimenti finalizzati ad imporre una limitazione provvisoria o definitiva del trattamento dei dati previsto nel progetto di certificazione verde locale, incluso il divieto di trattamento.