Spettro radio

5G, al via indagine conoscitiva dell’Agcom sull’uso privato di frequenze locali

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L’Autorità è pronta ad avviare un’indagine conoscitiva per sondare il mercato sulle potenzialità dell'uso di frequenze locali da parte delle aziende per realizzare reti private 5G.

L’Autorità ha avviato un’indagine conoscitiva sull’uso privato di frequenze locali 5G. “La delibera è pronta e sarà pubblicata a breve. Sarà una indagine aperta soprattutto alle associazioni di imprese di settori diversi dalle Tlc, dall’automotive alla chimica, gestori elettrici, innovatori, start up o ospedali, per verificare l’interesse del mercato”. Lo ha detto Mauro Martino, dirigente dell’Agcom responsabile dell’Ufficio radio spettro telecomunicazioni, in occasione di un recente evento I-Com sullo spettro radio. L’obiettivo dell’indagine, che partirà fra circa un mese uno volta approntato il testo, è “verificare la praticabilità di nuovi approcci” che vadano al di là, in maniera complementare, dell’assegnazione su licenza agli operatori Tlc delle risorse spettrali.

Un bel passo in avanti per un uso più dinamico dello spettro radio, che allinea il nostro paese a quanto già avviene in altri paesi europei, in primo luogo la Germania.

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Ma nemmeno da noi si parte da zero. Anzi. Già adesso, ricorda Martino, ci sono delle regole stabilite tre anni fa dall’Agcom che consentono alle imprese di avere, attraverso strumenti come lo sharing e il leasing, la loro fetta di frequenza. In questo caso, però, ci sono alcuni ostacoli da superare che riguardano la disponibilità di apparati e le modalità di utilizzo delle small cells in banda 26.5-27.5 Ghz.

E’ chiaro anche che “le aziende non potranno improvvisarsi operatori Tlc da un giorno all’altro”. Ciò non toglie che l’obiettivo dell’indagine sia quello di verificare l’interesse potenziale e le possibili use case di un uso privato delle imprese “sulla base di specifici requisiti” di risorse spettrali che finora sono sempre state appannaggio diretto delle telco.

L’apertura dello spettro radio ad eventuali approcci nuovi ed alternativi a quelli attualmente in vigore è sostenuta anche dall’Antitrust, favorevole ad un possibile abbassamento delle barriere all’ingresso nei nuovi mercati legati ai Verticals del 5G.

Il comunicato dell’Agcom

AVVIATA INDAGINE CONOSCITIVA SULLE POSSIBILI NUOVE MODALITÀ DI ASSEGNAZIONE DELLO SPETTRO RADIO AL SERVIZIO DEI SETTORI VERTICALI DELL’INDUSTRIA

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con la delibera n. 131/21/CONS pubblicata oggi (relatore il Commissario Laura Aria), ha avviato un’indagine conoscitiva sulle possibili nuove modalità di assegnazione dello spettro radio al servizio dei c.d. settori verticali dell’industria. Come noto, tale tematica è presente nei più recenti documenti di policy comunitaria, dal “Toolbox” di strumenti per un accesso allo spettro 5G tempestivo e favorevole agli investimenti, pubblicato il 26 marzo u.s. (a seguito della Raccomandazione UE 1307 della Commissione europea del 18 settembre 2020), alla Comunicazione della Commissione europea (COM 118 del 9 marzo 2021) “Digital Compass 2030”, alle più recenti Opinion del Radio Spectrum Policy Group e indicato come uno dei possibili abilitatori della trasformazione digitale dell’industria, che è anche uno dei principali obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L’Autorità, nell’ambito delle proprie competenze in materia di assegnazione delle risorse spettrali, intende pertanto verificare l’eventuale necessità e le modalità implementative dei possibili nuovi approcci alla gestione dello spettro radio di interesse industriale permessi dai più recenti sviluppi tecnologici.

Il documento di consultazione e le modalità di partecipazione all’indagine saranno successivamente pubblicati sul sito web dell’Autorità.

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