VINTI
Per la prima volta nella storia, afferma Kroll, società di consulenza sul rischio e la sicurezza d’impresa, i furti di dati immateriali in azienda superano quelli dei beni fisici. Non che questi ultimi siano diminuiti, semplicemente sono aumentati quelli in rete, messi a segno da criminali informatici specializzati sempre a caccia di dati e di idee.
L’indagine, condotta su un campione di 801 imprese rappresentative di tutto il mondo, ha rivelato che il 27,3% delle aziende ha subito nei primi 9 mesi dell’anno furti informatici di qualche tipo. Un dato in crescita, di quasi il 10%, rispetto al 18% registrato nel 2009.
Una percentuale che consente ai furti digitali di superare quelli fisici, ormai non più convenienti perché, sostiene il Rapporto Kroll, ‘Ad esser cambiata è l’economia globale. Il valore di un’azienda non si misura dai suoi beni fisici, ma da quelli immateriali e soprattutto dai suoi database‘.
I danni maggiori alle aziende, continua lo studio, arrivano non solo dall’appropriazione indebita di dati sensibili, ma anche dalle frodi digitali perpetrate in rete. Negli ultimi 12 mesi queste hanno causato una perdita secca di 1,7 miliardi di dollari ogni miliardo di ricavi.
Un dato sconvolgente, se rapportato alla crisi economica e finanziaria mondiale ancora in atto, e in questa poco invidiabile classifica è la Cina ad occupare il podio più alto, con il 98% delle aziende che hanno subito frodi online, seguita dalla Colombia (94%) e dal Brasile (90%).