Europa
I risultati trimestrali Nokia, superiori alle attese degli analisti, hanno entusiasmato i mercati: dopo l’annuncio – e nonostante la conferma che il gruppo licenzierà circa 1.800 persone, pari al 3% della forza lavoro – il titolo ieri ha segnato un rialzo fino a oltre il 9%.
Inizia bene, dunque, l’era Elop: la società finlandese – leader del settore dei cellulari e degli smartphone a livello mondiale, ha chiuso il terzo trimestre con un utile da 529 milioni di euro, pari a 14 centesimi di euro per azione (a fronte di perdite da 559 milioni nello stesso periodo 2009) su un fatturato totale di 10,2 miliardi di euro, in crescita di quasi il 5% e sopra il consensus di 10 miliardi di euro L’utile pretasse si è attestato a a 321 milioni di euro, mentre quello operativo a 403 milioni di euro, mentre il margine operativo si è attestato al 6,2% contro previsioni del 6%.
A infiammare i mercati, soprattutto la revisione al rialzo delle stime sul margine operativo dei dispositivi principali e del segmento servizi sull’intero anno, che sono state innalzate al 10%-12% rispetto a quelle precedenti del 10%-11%, mentre per il quarto trimestre la società prevede di realizzare vendite per 3,4-3,8 miliardi di euro.
Nell’ultimo trimestre, Nokia ha venduto 110,4 milioni tra cellulari e apparecchiature mobili (in crescita del 2% su base annua), mentre il fatturato legato ai dispositivi e ai servizi si è attestato a 7,2 miliardi euro, contro un consensus di 6,9 miliardi euro. Il margine operativo della divisione si è attestato al 10,5% contro attese di circa l’8,6%,
Per l’intero anno, il gruppo prevede tuttavia una diminuzione della quota di mercato (al 30%) rispetto al 2009, contro le stime precedenti di una quota di mercato invariata. Da qui la necessità di una ulteriore ristrutturazione delle attività nel segmento smartphone: un settore cruciale, ma in cui la società finlandese ha tardato a inserirsi con un modello valido a fronteggiare la concorrenza sempre più agguerrita di Apple e Google.
“Abbiamo perso quote di mercato nel trimestre perchè non siamo riusciti a rispondere in tempo alla domanda di smartphone di fascia bassa”, ha affermato Stephen Elop, il manager chiamato a sostituire il contestato Olli-Pekka Kallasvuo.
Una sofferenza, causata soprattutto dalla penuria di alcuni componenti relativi ai dispositivi più economici, un problema che perdurerà, si prevede, anche per tutto il 2011.
I risultati presentati da Nokia, secondo gli analisti sono solidi, viste anche le difficoltà della società negli ultimi due anni: James Dawson di Morgan Stanley afferma che “sono risultati eccellenti, tenuto conto che la gamma prodotti del gruppo era molto debole in questo trimestre. L’utile sui cellulari – ha aggiunto – è superiore del 30% rispetto alle attese e batte, dunque, nettamente, le anticipazioni del mercato”.
Uno dei punti deboli di Nokia è stato finora il costante decremento del prezzo medio di vendita dei telefonini. Nel trimestre, tuttavia, il prezzo è salito a 65 euro, grazie al lancio di nuovi smartphone di fascia bassa: si tratta del primo aumento annuale in 10 anni e di un dato che si è mantenuto su livelli migliori delle attese degli analisti ed è, dunque, “un fatto chiaramente positivo”, ha spiegato Nicolas Von Stackelberg, di Macquarie Research, che ha aggiunto, “questo spiega anche perché, malgrado la revisione al ribasso delle previsioni relative alla quota di mercato, Nokia punta a vendite più elevate del consensus nei dispositivi e nei servizi”.
Continua intanto l’emorragia di manager: dopo l’addio di Ari Jaaksi, uno dei dirigenti impegnati nello sviluppo del nuovo sistema operativo MeeGo, ha rassegnato le proprie dimissioni anche il CEO della Symbian Foundation Lee Williams. Nelle scorse settimane, il sistema operativo mobile sviluppato da Nokia insieme ai maggiori gruppi del settore, è stato ‘abbandonato’ sia da samsung che da Sony Ericsson, che hanno abbracciato, rispettivamente, Android e Windows Phone 7.
Toccherà ora a Tim Holbrow, che ha raccolto il testimone di Williams, risollevare le sorti di Symbian: la società, da canto suo ha annunciato un’importante novità per la piattaforma, decidendo di offrire alla comunità di sviluppatori uno strumento di semplificazione per svolgere il loro ruolo nella creazione di applicazioni e servizi.
Non si parlerà più, insomma, di Symbian 3 o della prossima Symbian 4, ma di una singola piattaforma in continua evoluzione, disponibile agli utenti finali tramite una serie di aggiornamenti software.
I risultati del gruppo sono stati apprezzati da Ubs che ha alzato il target price da 7,3 a 8,8 euro: il giudizio sull’azione è però rimasto invariato a ‘neutral’.