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Italia digitale in 5 anni. Le ambizioni di Colao: “Nel 2026 il 100% di famiglie e imprese con la banda ultra-larga”

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Il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale in audizione alla Commissione trasporti della Camera: "L’Italia del 2026 dovrà essere nel gruppo di testa in Europa, seguendo 5 obiettivi". Ecco quali.

Gli obiettivi per l’Italia digitale di Vittorio Colao sono più ambizioni di quelli indicati dall’Unione Europea. Il Digital Compass, recentemente approvato dall’Unione Europea, ha come data simbolo il 2030.

“Anche noi, anche grazie al PNRR, vogliamo essere ambiziosi. Vogliamo, e possiamo, essere nel gruppo di testa in Europa”, ha detto Colao, ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale in audizione alla Commissione trasporti della Camera.

I 5 obiettivi di Colao per l’Italia digitale già nel 2026, 4 anni prima della data simbolo indicata dall’Ue

Oggi, ha aggiunto, propongo obiettivi a 5 anni, per essere già nel 2026 tra i paesi migliori: 

  1. Possiamo nel 2026 ambire ad avere almeno il 70% della popolazione che usi regolarmente l’identità digitale – più del doppio rispetto a oggi; 
  2. Vogliamo che almeno il 70% della popolazione sia digitalmente abile
  3. Abbiamo il piano di portare circa il 75% delle PA italiane a utilizzare servizi cloud; 
  4. Intendiamo raggiungere almeno l’80% dei servizi pubblici erogati online
  5. E soprattutto vogliamo, in collaborazione con gli operatori di mercato e il MISE, raggiungere il 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultra-larga. 

Italia Digitale 2026 in grafica

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Il piano Colao per portare la banda ultra-larga su tutto il territorio

Il ministro Colao ha spiegato che il piano d’azione “che stiamo redigendo” e che è stato annunciato “entro la fine di quest’estate 2021” per garantire a tutti i cittadini, imprese e Pa la banda ultra-larga entro 5 anni, “interviene tanto sul lato dell’offerta quanto su quello della domanda. Quanto all’offerta, miriamo alla copertura dell’intero territorio con connessioni ad altissima velocità, senza lasciare indietro nessuno, con un approccio agnostico teso a dare accesso a tutti con tutte le tecnologie utili per poterlo fare:

  • fibra a casa, fixed wireless, 5G.
  • Per raggiungere tutti incluse le scuole, gli ospedali, gli uffici pubblici e tutte le 18 isole minori entro il 2026″. 

Il piano per le aree grigie

Inoltre Colao ha ribadito il lavoro per il “Piano per l’identificazione e la copertura per quelle aree “grigie” ove non saranno previsti, nei prossimi anni, investimenti privati in reti ad altissima velocità. Faremo rapidamente la mappatura e le consultazioni. Non appena pronto porteremo il Piano al Comitato interministeriale per la transizione digitale. È un processo complesso che prevede l’interlocuzione con il mercato e con le Istituzioni nazionali e comunitarie. Lo vogliamo velocizzare il più possibile”. 

Come incentivare la domanda di connessioni ad altissima velocità? In attesa dell’ok della Commissione Ue a 900 milioni di euro per imprese e cittadini

Non basta portare le reti ad altissima velocità fino alle unità immobiliari degli italiani. Il secondo passo sarà stimolare la domanda. “Sul fronte della domanda”, ha detto Colao, “attendiamo l’approvazione, da parte della Commissione europea, delle misure relative alla fase 2 dei cd. voucher a supporto dell’accesso alla rete di famiglie e imprese. Appena ottenuta, avremo circa 900 milioni di euro a disposizione di imprese e cittadini“.

Per il ritardo, l’inclusione e le competenze? Interventi, digitalizzazione e incentivi

Il ministro Colao ha voluto concludere il suo intervento soffermandosi su tre grandi incognite per il futuro del Paese: il ritardo, l’inclusione e le competenze. 

Alla prima – ha sottolineato il ministro – porremo rimedio con gli interventi infrastrutturali. Sulla seconda interverremo insistendo sulla digitalizzazione come condizione abilitante della cittadinanza. Affronteremo la terza incognita creando e incentivano idee e conoscenze, nel medio periodo con investimenti di persone e, nel breve, sostenendo le amministrazioni nella migrazione”.

Per approfondire:

Il video dell’audizione del ministro Colao

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