eCommerce: la Gran Bretagna guida la classifica Ocse. Italia penultima con 35 punti

di Antonietta Bruno |

Secondo il rapporto del Boston Consulting Group, entro il 2015 internet potrebbe superare la finanza raggiungendo il 13% del Pil. Intanto ci si attrezza per migliorare la velocità di connessione.

Gran Bretagna


eCommerce

La rete lascerebbe un po’ a desiderare ma i britannici di certo non rinunciano ad effettuare acquisti online. Un vero e proprio boom nel Paese che ha registrato la nascita del web, inventato proprio dal britannico Tim Berners-Lee. Un settore – quello di internet – che incide sull’economia interna con un fatturato annuo di  circa 115 miliardi di euro, di cui la metà generato dagli acquisti online.

 

L’eCommerce britannico si piazza, infatti, subito dietro la finanza e rappresenta il 7,2% del PIL nazionale. Un fenomeno in ascesa ripreso nel rapporto del Boston Consulting Group, su commissione di Google, e dal quale si evincono anche interessanti previsioni per il futuro. Entro il 2015, infatti, internet potrebbe addirittura arrivare a toccare la soglia del 13% del prodotto interno lordo superando di quattro punti percentuali la finanza (9%), ma anche il commercio tradizionale – che dovrebbe arrivare a raggiungere quota 11% – e il settore manifatturiero con il 12%.

 

Le dot.com britanniche impiegano circa 250 mila persone e la maggior parte rientrano nella categoria piccole e medie imprese. ‘Tutti credono che la crescita sia dovuta alle aziende della Silicon Valley ma questo rapporto mette in chiaro come, in Gran Bretagna, sia invece merito di società a conduzione famigliare che, grazie al web, hanno consolidato la loro presenza sul mercato raggiungendo un’esposizione globale. Tanto è vero che oggi il Regno Unito esporta beni e servizi del valore di 2,80 sterline per ogni bene importato del valore di una sterlina’ ha spiegato Paul Zwillenberg, partner di BCG e coautore del rapporto.

 

“La forza dell’e-commerce spiega anche l’ingente fatturato della pubblicità online. Settore che, con i suoi 3,5 miliardi annui è secondo solo agli Stati Uniti. Musica per le orecchie del governo”. E non solo se a questo si aggiungono le considerazioni dall’amministratore delegato di Google Uk, Matt Brittin che sempre in merito ai dati emersi dal rapporto voluto proprio da Google, ha potuto appurare come “i britannici fanno shopping online più di qualsiasi altro Paese membro dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse)”. “Sapevamo tutti quanto internet avesse modificato l’accesso all’informazione e alla comunicazione – ha commentato – ora per la prima volta possiamo constatare quanto il suo utilizzo da parte del business britannico contribuisca alla ricchezza nazionale, tanto da farne un pilastro dell’economia britannica. A questo punto, la rete sarà vitale per la prosperità futura del Regno Unito”.
 

Una vera e propria miniera d’oro, insomma, tant’è che l’esecutivo britannico ha dichiarato guerra al digital divide per consentire a tutti i cittadini, entro il 2015, di potere usufruire di una connessione veloce nella propria abitazione.

A questo proposito, la Virgin Group ad esempio, inizierà ad offrire il servizio superveloce a 100 Mb – definita ‘la Ferrari della banda larga‘ – già a partire dal prossimo mese di dicembre ed entro la metà del 2012 terminerà la posa dei cavi a livello nazionale.

 

L’Italia, stando ai dati del rapporto, resta molto indietro. In termini di volumi di eCommerce e pubblicità online è penultima in classifica – davanti solo alla Grecia – con 35 punti. Al contrario, la Gran Bretagna è prima con 221. Male anche per quanto riguarda la proporzione di servizi e attività svolte in rete: penultimi di nuovo, con 60 – la Grecia è ultima con 55. Meglio invece se si guarda alla penetrazione e alla velocità. L’Italia segna 86 – come gli USA – rispetto al 104 del Regno Unito e al 165 della Corea.

 

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