Europa
Spagna e Portogallo potrebbero presto dare vita a un unico mercato mobile, eliminando le tariffe di roaming tra i due Paesi, nell’ambito degli sforzi per la promozione degli scambi bilaterali.
Trattative preliminari in questo senso sarebbero già state avviate e la questione dovrebbe essere discussa il mese prossimo nell’ambito del summit tra il primo ministro portoghese José Sócrates e il premier spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero.
In una recente intervista, Socrates ha affermato che l’abolizione del roaming tra i due paesi apporterebbe significativi benefici agli scambi bilaterali e a tutti quegli uomini d’affari e turisti che viaggiano ogni anno per la penisola Iberica.
Un accordo in questo senso sarebbe accolto positivamente anche dalla Commissione europea, che ha fatto della riduzione delle tariffe del roaming una vera missione, e auspica che entro il 2015 non vi sia più differenza tra i prezzi praticati dagli operatori sul mercato domestico e su quelli esteri, al fine di creare un vero mercato unico europeo.
Da quando sono state adottate le prime norme Ue sul roaming, il costo per chiamare all’estero è diminuito di oltre il 70% e quello di messaggi di testo scambiati tra utenti degli Stati membri è calato del 60%. Un successo per la Commissione europea che però, nella sua relazione intermedia, ha evidenziato come la concorrenza nel mercato Ue del roaming non sia ancora così forte da offrire ai consumatori una miglior scelta e migliori tariffe.
In base alle disposizioni Ue, a partire dal 1° luglio, le telefonate effettuate e ricevute all’estero non costeranno, rispettivamente più di 43 centesimi al minuto (IVA esclusa) e 19 centesimi al minuto. Le tariffe scenderanno quindi gradualmente fino al 1° luglio del 2011, quando effettuare una chiamata da un paese diverso dal proprio costerà 35 centesimi. Le chiamate ricevute, invece, non potranno costare più di 15 centesimi dal 1° luglio 2010 e non più di 11 centesimi dal 1° luglio dell’anno successivo.
Dal 1° luglio, inoltre, inviare un sms dall’estero non può costare più di 11 centesimi – rispetto alla media attuale di 29 centesimi, con picchi fino a 35 centesimi nei Paesi Bassi e in Portogallo – mentre i prezzi dei servizi dati (il costo per inviare email o immagini, navigare in internet da telefonino o Pc portatile, scaricare un film) sono stati regolati con tariffe massime all’ingrosso di 1 euro per megabyte (IVA esclusa). Intervento che ha portato i prezzi medi al consumo per il roaming dati da 3,62 euro per megabyte all’inizio del 2009 a 2,66 euro alla fine dello stesso anno.
Le attuali regole Ue sul roaming scadranno a luglio 2012 e, entro fine giugno 2011, la Commissione dovrà riesaminarle completamente per valutare se gli obiettivi sono stati raggiunti e se il mercato dei servizi di roaming funziona a dovere, in particolare come mercato unico digitale.
E’ ancora da considerare, tuttavia, la reazione degli operatori mobili a questa decisione. Orange e Vodafone non hanno ancora voluto commentare, preferendo rimandare ogni valutazione fino a quando non sia resa pubblica una proposta formale o un documento consultivo.