Pubblicità: presto nuove regole per l’advertising online. Il Parlamento Ue approva la proposta Juvin

di Antonietta Bruno |

Approvata con 30 voti a favore, la relazione dovrà affrontare ora il voto in plenaria previsto per il prossimo mese di dicembre.

Europa


Parlamento europeo

E’ stata approvata dalla Commissione Mercato interno del Parlamento europeo, con 30 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astenuti – ma si aspetta ora il voto in plenaria previsto nel prossimo mese di dicembre – la relazione presentata lo scorso mese di settembre dal parlamentare Philippe Juvin riguardo l’impatto negativo della pubblicità sul comportamento dei consumatori.   

 

Nel tentativo di arginare il fenomeno, richiamando ad un maggiore controllo delle autorità preposte circa le nuove pratiche commerciali sleali e rifacendosi alla direttiva in vigore dal 2005, il parlamentare aveva prospettato un quadro chiaro, ma nello stesso tempo allarmante, in virtù proprio delle nuove forme pubblicità legate alle tecnologie internet.

 

Aveva parlato di “tecniche pubblicitarie invadenti” Philippe Juvin che, nella sua dettagliata relazione, per meglio descrivere gli effetti del problema, si era ricollegato anche  alla pratica di alcuni inserzionisti che nel loro operare abusavano, e tutt’ora abusano, del diritto alla privacy e questo, nonostante leggi che impediscono ogni forma di eccesso.

Il rapporto di Juvin, dunque, esprimeva timori per “l’uso di routine di behavioural advertising e lo sviluppo di pratiche di pubblicità intrusive”, come “terze persone che leggono email private o usano social network e geolocalizzazione per realizzare pubblicità su misura degli interessi dei singoli consumatori“. Tutte comunicazioni che “quando si tratta di individui coinvolti nei monitoraggi” costituiscono “un vero e proprio attacco alla tutela della riservatezza”.

 

Da qui la richiesta all’assemblea parlamentare dell’Unione di obbligare gli inserzionisti a indicare in ogni sport pubblicitario online, la frase “pubblicità comportamentale” assieme ad una finestra che spieghi all’utente contenuti e pratica eseguita. Nel contempo, Philippe Juvin, ha invitato la Commissione Europa e gli Stati membri “a garantire che i diversi livelli di raccolta dei dati siano mantenuti separati” sottolineando che i consumatori dovranno ricevere “informazioni chiare, accessibili e complete su come i loro dati raccolti verranno utilizzati”.

 

La stessa informativa, così come concepita, dovrà, inoltre, dare la possibilità al consumatore di decidere, mediante un esplicito accordo, che i suoi dati vengano conservati e utilizzati anche in futuro.

Altro tema oggetto della relazione del parlamentare, riguardava la regolamentazione della cosiddetta ‘pubblicità occulta’ di internet. Quella cioè, che i consumatori fanno postando commenti su prodotti o servizi, e che di fatto può causare problemi anche gravi ad un’azienda, con un semplice click. 

Philippe Juvin, dunque, ha chiesto interventi urgenti, nuove regole e, soprattutto, nuovi controlli da parte degli Stati membri, inviatati tra l’altro, a incoraggiare la nascita di “osservatori forum/moderatori” per vigilare sui pericoli della pubblicità occulta oltre che a promuovere specifiche campagne di informazione per i consumatori.

 

Per migliorare la sicurezza la trasparenza, la relazione invita ancora la Commissione a sviluppare un sito web e, sul modello della Privacy European Seal, un sistema di etichettatura che certifichi gli standard di protezione dei dati dei siti, così come di un programma di protezione per consumatori vulnerabili, quali possono essere i bambini, e di alfabetizzazione, simile a quello già adottato dal Regno Unito.

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