Italia
Per il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, presente oggi a Milano per illustrare il passaggio al digitale terrestre delle regioni del Nord Italia, “Un’eventuale crisi di governo potrebbe sconvolgere tutti gli atti del Governo e, di conseguenza, fare slittare i tempi dell’asta per l’acquisto delle frequenze da liberare dopo il passaggio al digitale terrestre”.
Un timore che cresce inevitabilmente in queste ultime ore e che, sicuramente, fa rivedere i tempi ma anche le stime di quanto finora annunciato dal Governo Berlusconi alla Commissione europea, alla quale è stato affermato che in Italia erano maturi i tempi per la vendita delle frequenze.
Romani ha preferito non sbilanciarsi per quanto riguarda procedure, regole e tempi, sui quali si aspetta il via libera dell’Authority, ma ha ribadito le sue perplessità circa la possibilità di raccogliere dalla vendita delle frequenze lasciate libere, circa 2,4 miliardi di euro. “Una previsione indicativa che sarà il risultato di un’asta cui devono concorrere tutti gli operatori delle telecomunicazioni” ha detto, aggiungendo che “l’augurio è che la cifra possa essere confermata mentre i tempi di realizzazione potrebbero allungarsi di un anno”.
Secondo le disposizioni della Ue, le frequenze del dividendo digitale dovranno essere assegnate al settore della telefonia mobile, per consentire agli operatori di offrire nuovi servizi internet mobile e allinearsi con l’obiettivo dell’Agenda Digitale di portare la banda larga a tutti i cittadini entro il 2013. Dall’asta, il governo tedesco ha incassato 4,4 miliardi di euro, dei quali 3,6 sono arrivati dalla sola banda 800Mhz.
E mentre il passaggio dall’analogico al digitale in Lombardia, Piemonte orientale e nelle province di Parma e Piacenza sta per concretizzarsi determinando, tra poco meno di dieci giorni, quello che è stato definito un ‘passaggio epocale’ – entro il prossimo 15 dicembre lo switch off sarà completato anche in Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia per un totale 22 milioni di abitanti complessivi, 3.333 Comuni digitalizzati e 6.982 impianti di emittenti nazionali e locali coinvolti – i dubbi prendono il sopravvento e il tutto si lega a doppio filo al voto di fiducia a Senato e Camera e all’approvazione della tanto attesa ‘legge di stabilità’.
Il tema dell’asta frequenze, dunque, è particolarmente importante e nonostante il ‘caos’ nazionale, il ministro Paolo Romani vuole rimanere ottimista e durante la presentazione delle linee guida dello switch off, ribadisce i vantaggi di questa operazione.
Anche per Roberto Formigoni, presidente della regione Lombardia, il passaggio – che sarà gestito nelle “migliori condizioni possibili” – presenterà “vantaggi diversi a partire dei 40 canali gratuiti e di qualità eccellente del segnale, rispetto agli attuali 10”, ma anche la possibilità, data a tutte le emittenti televisive, di realizzare un numero maggiore di programmi con una maggiore qualità visiva.