Da oggi, tutti i cittadini che hanno ricevuto nella Regione Lazio anche la seconda dose del vaccino anti-Covid possono scaricare online l’attestato vaccinale. Basta accedere al fascicolo sanitario elettronico della Regione.
“Attestazione della doppia dose con QR Code”
“È un certificato in doppia lingua che indica la doppia somministrazione e l’attestazione a firma autenticata attraverso un QR code. Dell’uso che se ne potrà fare lo deciderà il governo”, ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.
A cosa serve? Primo passo verso il green pass europeo
A cosa serve l’attestazione vaccinale scaricabile online e quindi mostrabile da smartphone o stampato?
Al momento a nulla, ma quello della Regione Lazio è un primo importante passo per il digital green pass, che la Commissione europea presenterà tra due giorni. Indicherà se si è vaccinati, guariti o se si ha test negativo.
Breton: “Il green pass avrà un codice QR e sarà gratuito”
Infatti, l’Ue punta ad attivare il green pass per facilitare i viaggi all’interno dell’Unione prima di giugno, per l’inizio delle vacanze estive. Lo ha detto il commissario europeo al Mercato interno Thierry Breton, intervistato da Europe 1-CNEWS-Les Echos. L’idea, che sarà presentata il 17 marzo, è di un certificato sanitario, digitale o su carta per rispettare chi “non vuole metterlo sul proprio smartphone, ed è un loro diritto, per indicare che una persona è stata vaccinata contro il Covid-19, o che è guarita o che ha ricevuto un risultato negativo al test”, ha affermato il commissario. Il green pass avrà un codice QR, sarà gratuito, scritto nella lingua di ciascun Paese membro e tradotto in inglese e sarà valido in tutti i Paesi Ue.
Il progetto del green pass piace soprattutto a chi lavora nel turismo.
La Pasqua ormai è persa ma il turismo italiano deve arrivare pronto alla sfida dell’estate e non farsi “superare” dai rivali, ammonisce il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, intervistato dall’ANSA
“In questi giorni”, ha aggiunto, “abbiamo avuti dei webinair con i rappresentanti italiani del Parlamento europeo in cui abbiamo chiesto che l’Italia spinga molto sul tema dei passaporti vaccinali o green pass. I nostri diretti competitor stanno già lavorando, in particolare vediamo la Grecia molto aggressiva: hanno fatto le isole Covid free, dal 14 maggio si può andare se si ha il tampone, etc etc. E noi stiamo ancora a guardare?”
In Israele i tifosi sono tornati allo stadio
Israele ha già lanciato il Green Pass che offre vantaggi esclusivi, come l’accesso a palestre, hotel, teatri, concerti, stadi a coloro che sono stati vaccinati (vale 6 mesi) o a chi è guarito dal coronavirus (vale fino al 30 giugno 2021), ma i viaggi internazionali non sono ancora inclusi.
Così per la prima volta dopo un anno, il calcio israeliano ha ritrovato i suoi sostenitori allo stadio. Da due giorni infatti – secondo le nuove norme seguite al calo dei casi – i tifosi delle squadre sono stati riammessi in presenza grazie al Green Pass che certifica la doppia vaccinazione o la guarigione. Per ora si tratta di 1.500 persone sugli spalti a partita e solo dai 16 anni in su, visto che l’immunizzazione scatta da quella età, ma l’effetto si è sentito lo stesso. Non più quasi silenzio, ma tutto quello che fa il calcio in tribuna. Le partite si sono svolte a Tel Aviv, Gerusalemme, Haifa, Netanya e Kiryat Shmona. Per effetto della vaccinazione, gli effetti del covid stanno scendendo: il tasso di positività è al 2.9% e il fattore R è sceso allo 0,78
Come funziona il Green Pass in Israele?
Solo il Ministero della Salute è autorizzato a rilasciare un Green Pass. Entrando in una struttura conforme ai requisiti, è necessario presentare il Green Pass (dall’app o stamparlo con il QR code) e un documento di identità (carta d’identità, patente di guida, passaporto). L’esercente o il datore di lavoro vedrà solo due informazioni:
- Numero ID
- Data di scadenza
Il ministero della sanità ha poi allo studio l’introduzione per la prossima settima di test rapidi per permettere alla gente che non ha ancora il Green Pass (certificato di vaccinazione o di guarigione dalla malattia) di accedere ai locali (come ristoranti o cinema) finora consentiti solo alla prima categoria.