Google Tax. La Francia sposa la linea dura: provvedimento mirato per far pagare agli ‘Over the top’ il traffico generato

di Raffaella Natale |

La Francia intende colpire tutte quelle società, come Google o Facebook, che sfruttano le reti ma non contribuiscono ai loro costi.

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La ‘tassa Google‘, la cui applicazione in Francia è stata rinviata su richiesta del governo, sarà ridefinita entro l’estate. Lo ha dichiarato Eric Besson, Ministro francese per l’Economia digitale, informando che “Il governo ha ottenuto una proroga di sei mesi che consentirà una concertazione con i player di internet e la proposta di un provvedimento più adeguato”.  

“Possiamo migliorare le disposizioni“, ha detto Besson riferendosi alla nuova misura che introduce per le compagnie francesi un’imposta pari all’1% dell’ammontare speso per la pubblicità online.

Obiettivo del Parlamento è quello di trattenere una parte delle grosse entrate del gigante di internet che ha sede in America.

 

Il ministro ha anche annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro che riunirà gli operatori di rete, i fornitori di servizi e i differenti attori gravitanti sul mercato internet, al fine di fare il punto sulla questione.

Besson ha sottolineato che l’economia digitale si è sviluppata grazie agli investimenti degli operatori che hanno sviluppato le reti e fornito i servizi ma, ha aggiunto, “società come Google e Facebook  non contribuiscono in alcun modo al loro finanziamento” nonostante sfruttino in maniera sempre maggiore queste reti.

 

Besson ha quindi sottolineato che “Queste società hanno sede all’estero, non pagano alcuna imposta in Francia, però occupano posizioni molto dominanti sul mercato francese”.

Ha inoltre spiegato che anche se i parlamentari avevano proposto questa tassa con lo scopo di trattenere in Francia una parte di queste entrate, non sono riusciti a raggiungere lo scopo perché il provvedimento, così come predisposto attualmente, non colpisce Google ma le PMI francesi che intendono investire su internet.

 

Il governo avrà adesso tempo fino al 1 luglio 2011 per presentare nuove misure. Il gruppo di lavoro sarà presieduto dal fondatore del sito di eCommerce PriceMinister, Pierre Kosciusko-Morizet, tra l’altro fratello dell’ex ministro per il Digitale Nathalie Kosciusko-Morizet.

 

Nei giorni scorsi su Google si è anche espresso l’Antitrust francese, su richiesta del governo. Secondo il parere dell’Autorità, la società americana avrebbe una posizione dominante nella pubblicità legata alle ricerche su internet.

L’Antitrust ha elencato 14 preoccupazioni visto che, secondo l’organo, Google totalizzerebbe oltre il 90% delle ricerche su internet.

L’Autorità, tuttavia, non reputa necessario regolamentare il settore, sostenendo che equivarrebbe a soffocare l’innovazione.

 

Pronta la replica da Mountain View. Si tratta di un’interpretazione troppo “limitata“: “L’analisi di mercato da parte dell’Autorità della concorrenza è troppo restrittiva perché tutte le pubblicità, sia che siano online o offline, sono in concorrenza”.

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