La Corea del Sud ritorna a guidare il Bloomberg Innovation Index soffiando alla Germania lo scettro di Paese più innovativo al mondo. Il Paese asiatico vanta il primo posto per ricerca e sviluppo, per valore aggiunto manifatturiero e per numero di brevetti depositati.
Seguono al secondo e terzo posto Singapore e la Svizzera, salite ciascuna di una posizione, il cui successo in classifica è dipeso anche dalla disponibilità di finanziamenti governativi verso le imprese più piccole e innovative e i pesanti investimenti in ricerca e sviluppo.
L’innovation Index di Bloomberg
L’indice Bloomberg viene costruito attraverso la considerazione di 7 fattori per misurare le performance dei Paesi, ecco quali:
- Investimenti in Ricerca e Sviluppo;
- Valore aggiunto dalla manifattura;
- Produttività;
- Densità hi-tech: il numero di imprese tecnologiche in relazione agli abitanti;
- Efficienza del settore Terziario;
- Capacità di attrarre ricercatori;
- Quantità di brevetti depositati.
In Corea del Sud la R&S essenziale per avere un futuro
Il ritorno della Corea al primo posto è dovuto principalmente a un aumento dell’attività brevettuale, dove si colloca al primo posto, insieme a una forte performance in ricerca e sviluppo e produzione.
C’è un accordo quasi totale in Corea del Sud sul fatto che “la R&S è essenziale per avere un futuro”, ha dichiarato a Bloomberg.com Lee Kyung-mook, professore di gestione aziendale presso la Seoul National University.
Al secondo posto Singapore, che ha stanziato fondi di bilancio per aiutare i lavoratori e le aziende a passare a un’economia digitale, ottiene punteggi alti anche per la produzione – e le sue università competitive a livello mondiale la collocano in cima alla classifica dell’istruzione terziaria. La Svizzera, leader nella tecnologia finanziaria e biologica, è al primo posto in entrambe le categorie di ricerca dell’indice.
La perdita della corona da parte della Germania segue un avvertimento di due anni fa di Juergen Michels, capo economista della Bayerische Landesbank, che ha affermato che nel paese mancano lavoratori qualificati e una strategia adeguata per lo sviluppo della tecnologia di prossima generazione.
Bloomberg Innovation Index: l’Italia perde una posizione rispetto lo scorso anno
L’Italia si posiziona a metà classifica, perdendo una posizione e arrivando così al 20° posto, dietro a Irlanda, Regno Unito e Australia, ma davanti a Canada, Slovenia e Polonia, generalmente nettamente avanti alle altre nazioni del sud Europa.
Il nostro Paese non brilla per efficienza del settore terziario, quantità di brevetti depositati e capacità di attrarre ricercatori, anche se la densità di imprese hi-tech, il valore aggiunto manifatturiero e gli investimenti in ricerca e sviluppo sono aumentati negli ultimi anni.
I vincitori nell’indice di quest’anno includono l’India, che è risalita tra i primi 50 per la prima volta dal 2016, e l’Uruguay, che si è qualificato per la prima volta. L’Algeria e l’Argentina sono stati tra i paesi che hanno perso terreno.
Usa e Cina
Gli Stati Uniti e la Cina rappresentano gran parte dell’innovazione mondiale. Ma entrambi hanno visto la loro classifica diminuire quest’anno.
Gli Stati Uniti, al primo posto nel primo Bloomberg Innovation Index nel 2013, nel 2021 sono scesi di due posizioni e si ritrovano all’11 ° posto.
Il Paese statunitense ottiene un punteggio negativo nell’istruzione superiore, anche se le università statunitensi sono famose in tutto il mondo. Quella sottoperformance è stata probabilmente aggravata dagli ostacoli per gli studenti stranieri a causa delle politiche sui visti dell’amministrazione Trump e successivamente alla pandemia da Coronavirus che ha travolto il Paese. Il nuovo presidente Joe Biden ha confermato investimenti per 300 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e tecnologie innovative.
Secondo Bloomberg.com gli Stati Uniti sono ancora all’avanguardia, ma oggigiorno “le innovazioni a stelle e strisce tendono a provenire da aziende più piccole e impiegano più tempo per raggiungere il consumatore. Ci sono molte nuove idee da molte start-up. Ci vorrà del tempo prima che le idee vengano tradotte in prodotti commerciabili”.
La Cina, che è scesa al sedicesimo posto nell’indice 2021, è impegnata in una battaglia con gli Stati Uniti su aspetti chiave della politica di innovazione.
Grazie alla lotta commerciale con gli Usa, la paura di essere tagliati fuori dalla tecnologia straniera sta accelerando nel Paese gli investimenti nella capacità di ricerca e sviluppo, grazie inoltre ad una rapida ripresa dalla crisi pandemica da Covid rispetto ai rivali.