Il digitale, come il mondo del resto, è bello perché è vario e mi capita talvolta di ascoltare responsabili commerciali che hanno ottimi ritorni dal pubblicare, la sera, storie e dal variare il loro stato su WhatsApp: per molte persone, indubbiamente, l’instant messenger è un vero e proprio social network e non solo – come per me – un puro strumento di comunicazione interpersonale.
Non sottovaluto in ogni caso, anche se mi capita di osservare chi esagera, l’efficacia delle Liste Broadcast, per certi versi assimilabili a delle newsletter ed utili se si vuole inviare una notizia, un’opportunità, un invito, una promozione. Proprio come le newsletter, però, occorre che i destinatari abbiano il nostro numero in rubrica tanto per WhatsApp quanto per la sua, sempre più diffusa, versione Business.
Ricordiamo in che cosa consiste tale versione avanzata:
- ancorchè gratuita per tutti i cellulari, offre soluzioni avanzate per la gestione delle conversazioni;
- ogni numero telefonico può essere associato ad un unico account di WhatsApp: non è pertanto possibile avere sia la versione standard che la versione business;
- è possibile collegare quest’ultimo ad un numero di telefono fisso;
- in tale versione, è possibile creare un profilo dell’azienda, avere una URL dedicata e servirsi di funzioni avanzate quali il catalogo offerte, le risposte salvate e le risposte automatizzate, le etichette assegnate alle conversazioni per facilitare il compito di chi se ne serve come uno strumento di customer care.
Tale ruolo pare però ormai estendersi a rappresentare un vero e proprio canale di acquisizione di lead: non vi è infatti nulla di sorprendente nel fatto che Facebook abbia cominciato a rendere possibile creare campagne Traffico che rimandano,dopo averlo collegato alla Pagina, anzichè al sito ad un numero WhatsApp Business.
Di WhatsApp si può dunque dire davvero dire, con Catullo, “Odi et Amo”, ma è evidente che ormai non se ne possa più trascurare il ruolo come piattaforma digital.