VINCITORI
Sale sul mercato globale la febbre del Mobile Payment (o mPayment), cioè la possibilità per i possessori di smartphone e cellulari di ultima generazione di pagare il proprio caffè, giornale o biglietto della metropolitana via rete mobile.
A spingere in questa direzione i grandi operatori della rete di mobile come Vodafone e France Telecom, che non sono più disposti a concedere altri guadagni a giganti come Google e Apple, sempre pronti a sfruttare la rete non di loro proprietà senza metterci un soldo. Una posizione che mira al superamento del cosiddetto fenomeno del ‘dumb-pipe‘, situazione venutasi a creare negli ultimi anni e che vede le infrastrutture gli operatori di rete utilizzate come semplici tubi attraverso cui far passare i contenuti diretti al mercato.
La rete (i tubi), però, ha bisogno di enormi capitali per rimanere efficiente e mantenere alto il livello di qualità dei servizi erogati. Il traffico di dati generato da miliardi di utenti di smartphone e mobile device in tutto il mondo invade le reti di telecomunicazioni mobili con altrettante applicazioni e servizi, a tutto vantaggio delle Internet company che vedono lievitare i propri guadagni.
Per invertire tale trend, fanno notare diverse società di ricerca di mercato, bisogna che operatori mobili e carrier puntino ad un’evoluzione dei servizi che sia capace di dare nuovo slancio al mercato. Un esempio sono proprio i pagamenti via telefonino. “Il mercato dell’mPayment potrebbe generare un valore pari a 1.130 miliardi di dollari – sostiene Market Rsearch in un suo recente Rapporto – non appena un telefono ogni sei in circolazione sarà dotato di tecnologia mPayment entro il 2014“.
“Sarà necessaria la collaborazione attiva di banche e società di carte di credito per sviluppare velocemente il mercato – ha commentato Dan Hays, partner della società di consulenza internazionale PRTM – solo così i pagamenti tramite smartphone potranno essere la tanto annunciata rivoluzione tecnologica ed economica dei prossimi anni nel settore delle telecomunicazioni mobili“.
Proprio di questo si discuterà anche al Mobile World Congress in corso a Barcellona, dove verranno presentati i nuovi sistemi di mPayment che utilizzano tecnologia NFC (Near Field Communication), tramite la quale i consumatori potranno acquistare agevolmente prodotti di qualsiasi tipo e servizi avvicinando il telefono ad un lettore digitale posizionato vicino alla cassa del negozio.
Tali sistemi di pagamento ‘mobile’ sono già offerti agli utenti di Corea e Giappone, ma non sono mancati problemi relativi agli standard e a modelli di business poco sostenibili per le aziende. Motivi per cui l’adozione di massa di tale servizio non è ancora scattata. Il 2011, secondo il Rapporto, sarà l’anno della svolta per l’mPayment, con il lancio di una prima dozzina di smartphone abilitati all’NFC sul mercato Europeo e Americano.
Mossa che se da una parte rilancia le ambizioni dei player del mobile, dall’altra non scoraggia le web company come Google che, proprio in concomitanza con la fiera di Barcellona, ha già annunciato un nuovo sistema di pagamento col cellulare che non utilizzerà la sim del device ma il sistema operativo, in questo caso Android.