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“Bisogna trovare una strada nuova per affrontare le sfide imposte dall’esplosione del mobile Internet”, e la strategia può essere solo quella di “un ecosistema dove tutti operano per sostenere il consumatore”, è quanto ha affermato Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia e presidente della GSMA, parlando, appunto, a nome dei maggiori operatori tlc mobili, alle prese con l’avanzata inarrestabile dei cosiddetti operatori ‘over the top’ come Google, Facebook e Apple, che con i loro contenuti contribuiscono al sovraccarico delle reti, ma senza partecipare agli investimenti necessari per mantenerle e aggiornarle.
La necessità di nuovi business model che aiutino gli operatori ad affrontare le sfide poste in essere dall’arrivo di Apple & Co nel mercato mobile sarà probabilmente uno dei temi al centro di un incontro tra i massimi rappresentanti del settore e il Commissario Ue Neelie Kroes che si terrà il 3 marzo, come confermato stamani dal portavoce della responsabile Ue per l’Agenda Digitale.
“Posso confermare – ha detto Jonathan Todd – che la Kroes ha invitato i Ceo delle compagnie telefoniche, dei content provider e dei fornitori di infrastrutture di rete a un Summit che si terrà a Bruxelles il 3 marzo”.
Durante l’incontro – focalizzato sul tema degli investimenti necessari a raggiungere gli obiettivi in termini di copertura a banda larga fissati dalla Ue per il 2020 – i partecipanti discuteranno di un approccio ‘olistico’ ai business model, alle tecnologie e alla regolamentazione del settore e sarà creata una Task Force composta dagli executive dell’industria che formulerà una serie di soluzioni che saranno presentate nel corso del Summit successivo di luglio.
Già ieri, dalle pagine del Financial Times, Bernabè aveva sottolineato che è ora di finirla con i ‘free lunch’ (i pranzi a sbafo) sulle spalle degli operatori, ribadendo la necessità che i regolatori mettano le telco nelle condizioni di stringere accordi per offrire ai provider la possibilità di ottenere una ‘corsia preferenziale’ a pagamento per i loro contenuti.
Stamani, quindi, Bernabè è tornato sull’argomento, sostenendo che la priorità deve essere la creazione di un sistema aperto che serva ai consumatori – garantendo loro la possibilità di continuare a utilizzare internet mobile senza restrizioni o problemi – e all’industria, che sulla base di questi nuovi accordi ‘bilaterali’ potrebbe dare vita a nuovi business model che garantiscano nuovi flussi di reddito e, quindi, la sopravvivenza delle reti.
La visione di Bernabè è sostenuta dai maggiori player del settore. L’amministratore delegato di Vodafone Group, Vittorio Colao ha affermato che sono tre la parole chiave per lo sviluppo digitale: “competizione, apertura e cooperazione”. La competizione, ha spiegato, “si fa sui dispositivi e sui servizi, ma poi serve cooperazione per creare un ambiente migliore” nel quale il cliente possa usufruire al meglio di queste opportunità.
Non solo schermaglie, comunque, nei rapporti tra gli operatori e le società over the top: Telecom Italia, infatti sta trattando con Apple per portare la piattaforma eBook Bibletstore sull’iPad.
“Apple – ha detto Marco Patuano, responsabile Domestic Market Operations di Telecom Italia – è un mondo chiuso, ma noi crediamo che il mondo debba essere aperto”.