Google: Antitrust Ue accoglie l’ultima documentazione su 1PlusV che apre il caso dei motori di ricerca verticali

di Raffaella Natale |

La società di Mountain View rischia adesso una multa di 29 miliardi di dollari.

Unione Europea


Giustizia Ue

Il dipartimento Antitrust della Ue ha confermato stamani d’aver accolto la nuova denuncia contro Google, accusata ancora una volta di pratiche anticoncorrenziali sul mercato della web search.

L’azione era stata annunciata martedì in una conferenza stampa indetta a Bruxelles dalla società francese 1PlusV, che gestisce diversi motori di ricerca specialistici come eJustice.

Marie-Cécile Rameau, legale della società ricorrente, ha dichiarato che Google usa “una strategia predatoria nei confronti dei servizi di ricerca verticali“, non facendoli apparire nei risultati del proprio motore di ricerca e impedendone così la loro crescita.

 

La nuova denuncia va ad aggiungersi a quelle depositate a fine novembre che hanno spinto la Ue ad aprire un’inchiesta approfondita.

L’ultima documentazione di 1PlusV, depositata circa tre mesi fa, è stata accolta ieri pomeriggio. Google rischia adesso una multa di 29 miliardi di dollari.

 

La denuncia di 1plusV non è la prima: il procedimento contro Google era cominciato già nel febbraio 2010. Il caso è piuttosto complesso, perché spazia dall’indice del motore di ricerca all’utilizzo di AdSense e in particolare di AdWords. La società ha spiegato la situazione di eJustice.

Google ammette il blacklisting di eJustice, giustificato da una violazione dei termini di servizio del motore di ricerca: 1PlusV, nel frattempo, ha optato per una partnership con Microsoft su Bing. Se la condanna fosse confermata, Google dovrebbe permettere l’utilizzo di AdWords sui motori di ricerca  verticali e indicizzarli.

 

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