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Con l’iPad 2, in vendita negli Usa dalle 5 di questo pomeriggio, Apple potrebbe raddoppiare le unità vendute rispetto alla precedente versione del tablet, arrivando a toccare quota 600 mila nelle prime 48 ore: lo sostiene l’analista Tim Bajarin, che ha ricordato come il primo iPad sia riuscito in pochi giorni a generare un fatturato di 2 miliardi di dollari, un traguardo che l’iPhone ha impiegato sei mesi a raggiungere, e si è detto sicuro che Apple ancora una volta riuscirà a migliorarsi. Certo, per sapere quanti iPad 2 la società riuscirà a piazzare oggi, nel suo primo giorno di lancio negli Usa – in Italia e in altri Paesi sbarcherà il 25 marzo – bisognerà attendere ancora qualche ora, ma quel che è sicuro è che il prezzo relativamente basso del nuovo gingillo hi-tech (499 dollari per la versione da 16 GB) ha già diffuso il panico tra i produttori concorrenti, alcuni dei quali avrebbero già posticipato l’uscita dei nuovi modelli, rimandandola fino a quando non sarà trovata una soluzione per abbassare il costo di vendita, creando così il rischio di una nuova bolla che potrebbe scoppiare nella seconda metà di quest’anno.
Anche se in termini di unità vendute il primato spetta a Kinect di Microsoft, venduto a una media di 133 mila unità al giorno nei primi 2 mesi (leggi articolo), secondo i dati della Consumer Electronics Association, i tablet rappresentano la categoria di prodotti a crescita più veloce nel segmento dell’elettronica di consumo, ma solo grazie all’iPad: nel 2010, con il lancio della prima tavoletta di Apple, le vendite sono schizzate a oltre 17 milioni di unità dalle 90 mila del 2009. Un tasso di adozione superiore a quello di console giochi e smartphone. A dicembre, Apple aveva venduto 14,8 milioni di iPad, per un fatturato di 9,6 miliardi, che quest’anno potrebbero diventare 16,3 miliardi. Risultato che l’iPhone ha raggiunto in tre anni.
Mentre Apple lancia la seconda versione dell’Pad – che si potrà trovare oltre che nei 236 Apple store anche in oltre 10mila punti vendita di AT&T, Verizon Wireless, Wal-Mart, Best Buy e Target Corp – i rivali sono ancora alla loro ‘prima generazione’ e devono fare i conti con la decisione del gruppo di Cupertino di tagliare il prezzo della precedente versione a 399 dollari: secondo alcuni, i tablet non iPad potranno puntare a una quota di mercato complessiva non superiore al 20% nel 2011.
Secondo JP Morgan, il mercato dei tablet raggiungerà quest’anno un valore di 26,1 miliardi di dollari (47,9 milioni di unità) e di 35 miliardi nel 2012 (79,6 milioni di unità), con Apple a fare la parte del leone con 29 milioni di iPad venduti (pari a oltre il 60% del mercato). Altri analisti, invece, puntano su oltre 65 milioni di unità vendute. I produttori, tuttavia, hanno preventivato di riuscire a vendere oltre 81 milioni di tavolette, per un surplus di scorte che gli analisti stimano nell’ordine del 36%.
Un successo senza precedenti, insomma, quello dell’iPad, per prodotto di elettronica di consumo che però potrebbe anche portare al crollo del mercato che esso stesso ha contribuito a creare: a sostenere questa tesi è Mark Moskowitz di JP Morgan, secondo cui “i miglioramenti tecnici e nel design apportati al nuovo iPad rendono difficile alla prima generazione di tablet concorrenti di eguagliare i risultati di Apple”. Le previsioni di vendita di prodotti non-iPad, dunque, potrebbero rivelarsi troppo alte, favorendo il rischio dello ‘scoppio della bolla’ nella seconda metà di quest’anno, cui sopravvivrebbero solo una manciata di prodotti come il Motorola Xoom e il TouchPad di HP.
A fare le spese di questa nuova bolla potrebbero essere soprattutto i fornitori di componenti quali display in vetro, trasformatori e, in misura minore, memorie flash, cui i produttori di tablet nella speranza di eguagliare Apple, “…hanno ordinato i componenti sulla base di piani di costruzione gonfiati”, ha affermato Moskowitz.