Commissione Europea archivia procedura di infrazione contro l’Italia, attivo il numero di emergenza unico 112

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La Commissione Europea ha archiviato il procedimento di infrazione in corso da tempo contro l’Italia, dopo che il nostro Paese si è finalmente conformato alle norme Ue nel settore delle telecomunicazioni che prevedono l’accesso automatico dei servizi di soccorso alla localizzazione delle chiamate al numero unico di emergenza europeo 112. L’apertura del procedimento della Commissione nei confronti dell’Italia risale al 2006.

In seguito a una sentenza della Corte di giustizia Ue del 2009, le autorità italiane hanno dato prova di notevole impegno istituendo, nel 2010, un sistema nazionale di localizzazione delle chiamate. Da qui la decisione della Commissione di archiviare il procedimento di infrazione.

La localizzazione delle chiamate è cruciale per un intervento tempestivo in caso di emergenza, in particolare per le telefonate effettuate da telefoni cellulari, quando il chiamante potrebbe non essere in grado di indicare la propria posizione (ad es. in zone non frequentate abitualmente).

In seguito a un procedimento di infrazione aperto dalla Commissione nell’aprile 2006 (IP/06/464), la Corte di giustizia dell’UE (causa C-539/07) ha sancito in data 15 gennaio 2009 che l’Italia non aveva rispettato l’obbligo di consentire l’accesso da parte delle autorità che gestiscono le chiamate di emergenza alle informazioni sulla localizzazione delle chiamate al numero unico di emergenza europeo 112. Nel maggio 2010 la Commissione, constatata l’assenza di progressi significativi nella realizzazione dei piani proposti dalle autorità italiane per soddisfare le richieste della Corte (IP/10/520), ha adito alla Corte di giustizia una seconda volta chiedendo sanzioni per l’Italia.

Infine, nell’estate 2010, l’Italia ha introdotto un sistema di informazione nazionale provvisorio per l’identificazione delle chiamate sia per la telefonia fissa, sia per quella mobile, capace di trasmettere in pochi secondi alle autorità preposte alla pubblica sicurezza i dettagli dell’area in cui si trova il chiamante.

Le autorità italiane stanno al contempo sviluppando un sistema più avanzato per la gestione delle chiamate di emergenza al fine di allinearsi alle disposizioni più rigorose in materia di numero unico europeo 112 stabilite dalle nuove norme UE nel settore delle comunicazioni, che saranno operative a partire dal 25 maggio 2011 (MEMO/09/568).

A norma della direttiva “servizio universale” (articolo 26), 2002/22/EC, gli Stati membri hanno l’obbligo di garantire il corretto funzionamento del numero unico di emergenza europeo 112. Tale obbligo significa garantire che i servizi di soccorso conoscano l’esatta ubicazione delle persone che si rivolgono al numero di emergenza 112 da qualsiasi telefono.

Dal 2005 la Commissione ha avviato procedimenti di infrazione nei confronti di 14 Stati membri concernenti la localizzazione delle chiamate al 112. Il procedimento relativo all’Italia, aperto nel 2006, era l’unico ancora in sospeso. A parte l’Italia, la Corte di giustizia dell’UE si è pronunciata anche contro la Lituania e i Paesi Bassi, i quali nel frattempo si sono conformati alle disposizioni della Corte, consentendo alla Commissione di chiudere i relativi procedimenti (IP/09/1784, IP/09/1491).

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