Milleproroghe: esteso divieto di incroci stampa-Tv. Reintegrato il FUS e introdotta norma su Tv locali per facilitare liberazione delle frequenze

di Raffaella Natale |

Il governo, accogliendo le osservazione di Antitrust e Agcom, ha esteso al 2012 il divieto di incroci proprietari tra televisioni e quotidiani.

Italia


Il Ministro Giulio Tremonti e il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto correttivo del Milleproroghe che contiene l’allungamento della proroga al 31 marzo del divieto di incroci proprietari tra televisioni e quotidiani. La nuova scadenza è stata fissata al 2012.

Nel testo anche il ripristino dei fondi del Fus per la cultura, con un incremento intorno ai 150 milioni, la garanzia del tax credit e una norma sulle tv locali con l’obiettivo di facilitare la liberazione delle frequenze in vista della gara sulla banda larga mobile tra gli operatori telefonici.

 

La modifica recepisce le osservazioni dell’Antitrust che contestava il fatto che la proroga del divieto fosse nella discrezionalità del premier Silvio Berlusconi, titolare di interessi nel settore.

Con una nota aveva fatto sapere che “Senza una modifica in questa direzione della norma, l’adozione o la mancata adozione dell’atto di proroga, anche senza integrare automaticamente una fattispecie di conflitto di interessi, dovranno essere valutati dall’Antitrust, per verificare l’incidenza specifica e preferenziale sul patrimonio del Presidente del Consiglio e il danno per l’interesse pubblico”.

 

L’Antitrust già il 20 gennaio scorso aveva ricordato al Governo che l’estensione della validità temporale del divieto, direttamente disposta dal decreto legge, era stata esplicitamente auspicata dall’Agcom per tutelare il pluralismo dell’informazione: per tale ragione, non poteva essere configurata come un vantaggio patrimoniale del Presidente del Consiglio. Tuttavia la disciplina di un settore sensibile come quello editoriale, richiedeva un atteggiamento di precauzione che evitasse l’attribuzione di ogni potere discrezionale in capo al premier.

 

Il decreto va anche incontro alla richiesta dell’Agcom di prolungare il divieto fissato originariamente dalla legge Gasparri al 31 dicembre 2010.

Nella seduta de 2 marzo, il Consiglio dell’Agcom aveva, infatti, deciso all’unanimità di rinnovare la segnalazione al Governo e al Parlamento fatta il 24 novembre dell’anno scorso sottolineando che “Il rilievo – ineccepibile – dell’Autorità Antitrust che la proroga del divieto di cumulo di stampa e Tv non sia rimessa al potere discrezionale del Presidente del Consiglio non fa venir meno l’esigenza rilevata dall’Agcom che il divieto stesso sia conservato”.

L’Autorità aveva richiamato l’attenzione sul vuoto normativo che si sarebbe determinato ove entro il corrente mese di marzo  – con una norma di legge o avente forza di legge – il divieto di incrocio tra stampa e TV non fosse stato congruamente prorogato, adeguando la formulazione attuale del divieto d’incrocio alla trasformazione del sistema radiotelevisivo intervenuta con l’evoluzione tecnologica digitale terrestre, satellitare e via cavo, nonché a quella di mercato del settore.

 

Con il dl Milleproroghe l’esecutivo aveva infatti prorogato il divieto fino al 31 marzo. Senza un ulteriore intervento, quindi, dal primo aprile sarebbe stato possibile, per chi possiede più di una rete, acquistare un quotidiano.

 

Per Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, “E’ sicuramente positiva la decisione assunta oggi dal Consiglio dei Ministri per la proroga del divieto di incroci stampa-tv. Ma non si può non ricordare che era appena sufficiente accogliere ciò che il Pd già aveva detto durante la discussione sulle Milleproroghe”.

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