M&A: Sprint chiede al Governo di bloccare la fusione AT&T-T-Mobile. ‘Danneggia consumatori e mercato’

di Alessandra Talarico |

Se l'operazione fosse approvata, andrebbero a farsi benedire, secondo Sprint, i progressi in termini di modernizzazione, competitività e apertura del mercato raggiunti in oltre tre decenni.

Mondo


AT&T.mo

Sprint Nextel, terzo operatore mobile americano, ha chiesto al Governo Usa di bloccare l’acquisizione di T-Mobile Usa da parte di AT&T. L’operazione, aveva detto fin da subito il Ceo Dan Hesse, arrecherà danni ai consumatori, restringendo ulteriormente la concorrenza sul mercato mobile americano.

“A nome dei nostri clienti, dell’industria e del Paese, Sprint contesta il tentativo di AT&T di ignorare i progressi compiuti negli ultimi 25 anni e di creare un nuovo duopolio Ma Bell e ha chiesto al Governo di bloccare un’intesa che ritiene anti-competitiva”, ha affermato Vonya McCann, senior vice president for government affairs di Sprint.

La società sostiene infatti che l’operazione da 39 miliardi di dollari, che porterà alla creazione del maggiore operatore mobile Usa (121 milioni di clienti), danneggerà i consumatori e la concorrenza in un momento in cui il Paese non può permetterselo.
La transazione richiede l’approvazione del Dipartimento di Giustizia e della Federal Communications Commission e sarà probabilmente oggetto di un’audizione al Congresso.

Sprint non sarà probabilmente l’unico operatore ad opporsi all’accordo: anche se Verizon Wireless (joint venture tra Verizon Communications e Vodafone) ha già fatto sapere di non volersi schierare tra i contestatori, gli operatori più piccoli, in particolare quelli attivi nelle zone rurali, si uniranno alle rimostranze di Sprint, catalizzando una più ampia opposizione da parte di una parte del mondo politico e delle associazioni dei consumatori.

Se l’operazione fosse approvata, andrebbero a farsi benedire, secondo Sprint, i progressi in termini di modernizzazione, competitività e apertura del mercato raggiunti in oltre tre decenni.

Dall’unione, infatti, nascerebbe una compagnia grande tre volte Sprint in termini di profitti che andrebbe a rafforzare ulteriormente il duopolio AT&T-Verizon.

“Il settore mobile – ha dichiarato Hesse – sarà quindi dominato da due società verticalmente integrate con un controllo senza precedenti sul mercato wireless post-paid e sui prezzi di elementi chiave come il backhaul e l’accesso, elementi essenziali per la competizione”.

Sprint, in sostanza, vedrebbe allargarsi il gap che lo separa dai primi due operatori e incontrerà sempre più difficoltà sia nel segmento consumer che in quello business.

Secca la risposta del Ceo AT&T, Jim Cicconi, che ha confermato la validità dell’operazione e ha sottolineato che AT&T ha sempre ritenuto “più costruttivo concentrarsi sulle proprie strategie che farsi distrarre dalle polemiche sulle strategie degli altri”.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz