Osservatorio Agcom

Agcom, effetto Covid sulle Tlc italiane? Traffico +44% ma ricavi -5,7% nel primo semestre 2020

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Cresce sensibilmente il traffico di rete durante il primo semestre dell'anno, a fronte di un calo tutto sommato contenuto dei ricavi. In picchiata i ricavi del comparto media, unici segmenti in controtendenza lo streaming e la pubblicità online.

Cresce il traffico ma calano ricavi. Questo l’andamento del mercato delle telecomunicazioni italiane, fisse e mobili, certificato dall’Osservatorio Covid dell’Agcom, che ha diffuso oggi i dati relativi al primo semestre dell’anno. C’è da dire che nello stesso periodo dell’anno in altri paesi della Ue l’andamento dei conti è stato diametralmente opposto.

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Difficile quindi stabilire quanto il calo del fatturato delle Tlc nel nostro paese sia effettivamente ascrivibile alla crisi connessa al Covid o ad altri fattori.

Andamento Tlc

Ebbene, nel mercato delle Telecomunicazioni al 30 giugno giugno 2020, “la flessione dei ricavi (in media -5,7% rispetto a giugno 2019) risulta meno intensa nella rete mobile (-4,7%) rispetto a quella fissa (-6,5%). Per quanto riguarda i volumi, nei primi nove mesi dell’anno il traffico dati giornaliero cresce del 44,4% nella rete fissa e del 56,4% in quella mobile. Corrispondentemente, il traffico unitario per linea broadband è stimato pari a 5,8 GB (+40,2% su base annua) mentre è di 0,24 GB per l’utenza mobile (+64,2%)”.

Un trend che presumibilmente si ripeterà ancora con le nuove restrizioni in arrivo e legate al secondo lockdown sempre più imminente, per quanto inizialmente più localizzato.

Traffico reti fonte Agcom

In generale, nella prima metà dell’anno l’ecosistema di riferimento dell’Autorità (comunicazioni elettroniche, radiotelevisione, editoria, internet e servizi postali) ha registrato risultati meno negativi rispetto al complessivo quadro macroeconomico: Ciò è dovuto principalmente al positivo apporto della pubblicità online e dell’ecommerce.

Fonte Agcom

Media

Nel comparto dei media, il secondo trimestre dell’anno, a seguito in particolare della forte flessione delle risorse pubblicitarie, “registra risultati considerevolmente peggiori rispetto ai dati dei precedenti tre mesi (-16,8 vs -3%) ed evidenzia nel complesso una flessione del 10,1% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Guardando ai singoli mercati, i risultati sono notevolmente differenziati: il settore che maggiormente soffre è quello dell’editoria quotidiana e periodica, in cui si osserva una flessione degli introiti del 19%, mentre quello radiotelevisivo scende del 10,7%, dato che sarebbe stato considerevolmente peggiore senza il considerevole aumento degli introiti dei contenuti in streaming.

Fonte Agcom

L’unico segmento a crescere nel comparto è quello della pubblicità online (+1,9%), grazie principalmente ai risultati dalle piattaforme (+6,7%)”.

Fonte Agcom

In altre parole, l’unico medium che segna una crescita è Internet, che in pieno lockdown ha registrato un incremento della raccolta pubblicitaria dell’8%. Un andamento che presumibilmente replicherà anche in occasione del prossimo, imminente secondo lockdown.

Settore postale

Le risorse del settore postale, nella prima metà dell’anno hanno subito una riduzione del 5,8%, con dati sostanzialmente equivalenti nei singoli trimestri gennaio-marzo e aprile-giugno. “Guardando alle componenti del comparto, la flessione risulta maggiormente ampia per i servizi di corrispondenza (-31,1%), mentre i ricavi derivanti dalle consegne di pacchi sono aumentati del 9,1% (+16,9% considerando i soli pacchi nazionali). La ripresa registrata nel bimestre luglio-agosto, pari nel complesso al +3,9% su base annua, ha consentito al settore di contenere le perdite da inizio anno al 3,6% rispetto ai primi otto mesi del 2019. Allo stesso tempo, nel periodo gennaio-agosto 2020 i volumi dei servizi di corrispondenza si sono ridotti del 22,7% (flessione che si amplia al -27,8% per quelli inclusi nel servizio universale), mentre il numero di pacchi consegnati è cresciuto del 27% (valore che sale al 30,6% con riferimento ai soli pacchi nazionali)”, chiude la nota dell’Autorità.

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