Se da una parte il numero di reati generici e di crimini violenti si è fortemente ridotto, durante i mesi del lockdown e in quelli immediatamente successivi, è il dato sui delitti informatici a crescere a doppia cifra rispetto all’anno passato.
Reati informatici in calo in Italia
Secondo quanto pubblicato dal Sole 24 Ore, su dati del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, in Italia, dal 1° gennaio al 30 giugno 2020, i delitti informatici sono aumentati del +23,3%, mentre le truffe e le frodi online di un contenuto +1%.
In linea di massima, nei mesi più duri della pandemia, con il blocco della mobilità personale e le restrizioni più rigide in termini di contatti sociali, si è registrato un calo generale dei reati generici: -41% di furti, -30% di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, -29,6% di rapine, -44% di violazione della proprietà intellettuale, -50% di contraffazione di marchi e prodotti industriali.
Crescono però i reati di usura (+10%) e di contrabbando (+6,7%), spaccio di stupefacenti (+5,9%) e incendi boschivi dolosi (+2,4%).
Da gennaio a giugno 2020, “giornalmente” si sono registrate in media 52 denunce per crimini informatici di varia natura e 589 denunce per truffe informatiche.
La mappa nazionale dei cyber crimini
Milano è la prima città in Italia per numero di denunce di truffe e frodi informatiche, con 18.281 casi denunciati, seguita da Roma, con 16.563 casi, Napoli, con 12.284 casi, e Torino, con 11.339 casi.
Questi dati non devono però far pensare che i reati informatici e digitali siano legati solo alle grandi aree urbane. Guardando bene la classifica di truffe e frodi online, si nota che, rapportando il numero di denunce alla densità abitativa, sono le piccole città a contare il maggior numero reati di questa natura.
Abbiamo così al primo posto Trieste, con 641,3 denunce ogni 100 mila abitanti, seguita da Gorizia, con 575,4, e Belluno, con 566,4.
Stando all’analisi del database interforze sull’attività criminale, la gran parte di questi reati sono legati a furti di identità digitale, frodi online e clonazioni digitali di carte di credito.
I dati della Criminalpol
Già a luglio scorso, la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, parlando del Report 2020 della Criminalpol, denunciava un ricorso crescente della criminalità organizzata alle piattaforme online per ottenere anonimato nelle transazioni finanziarie.
Da quello studio emergeva che un incremento dei crimini informatici durante il lockdown del +32%, con 67.287 casi dal 1° marzo – 31 luglio 2020 a fronte dei 51.030 dell’analogo periodo dell’anno precedente.