Telecom Italia: Franco Bernabè nominato presidente, Marco Patuano Ad

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Per il consigliere Gaetano Miccichè, 'Si apre un nuovo triennio. Si possono raggiungere obiettivi importanti'.

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Marco Patuano

Il Cda di Telecom Italia ha nominato Franco Bernabè presidente del gruppo e Marco Patuano nel ruolo di amministratore delegato, “entrambi con poteri importanti”. Lo ha annunciato il consigliere Gaetano Miccichè, lasciando la sede della società al termine del board.

Per Telecom Italia, ha affermato Micciché, “si è aperto un nuovo triennio”.

“Confido – ha aggiunto – che si possano raggiungere obiettivi importanti che possano dare soddisfazione a tutti gli stakeholder”.

In una nota rilasciata dopo la riunione, la società ha quindi dettagliato le funzioni che faranno capo al nuovo vertice:

Al Presidente Esecutivo risultano attribuite:la rappresentanza della Società, come per Statuto, e tutti i poteri – da esercitarsi con firma singola – necessari per compiere gli atti pertinenti all’attività sociale nelle sue diverse esplicazioni; il governo complessivo del Gruppo, ivi incluso il coordinamento dell’attività dell’Amministratore Delegato, e la definizione delle linee di indirizzo strategico dell’impresa; la responsabilità delle operazioni straordinarie e di finanza straordinaria da proporre al Consiglio di Amministrazione.

Al Vice Presidente risultano attribuite: la rappresentanza della Società, come per Statuto, in caso di assenza o impedimento del Presidente; la delega in materia di funzionalità del sistema di controllo interno.

All’Amministratore Delegato sono conferite: la rappresentanza della Società, come per Statuto, e tutti i poteri – da esercitarsi con firma singola – necessari per compiere gli atti pertinenti all’attività sociale nelle sue diverse esplicazioni; il governo complessivo delle operations nazionali.

Il ruolo di Lead Independent Director è stato affidato al Consigliere Luigi Zingales.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre provveduto al rinnovo dei Comitati interni, chiamando a far parte rispettivamente:
del Comitato Esecutivo: il Presidente Esecutivo, il Vice Presidente, l’Amministratore Delegato e i Consiglieri Ferdinando Beccalli Falco, Elio Cosimo Catania, Julio Linares Lopez, Renato Pagliaro, Mauro Sentinelli;
del Comitato per il controllo interno e per la corporate governance: i Consiglieri Elio Cosimo Catania, Jean Paul Fitoussi, Francesco Profumo, Mauro Sentinelli, Luigi Zingales;
del Comitato per le nomine e la remunerazione: i Consiglieri Elio Cosimo Catania, Jean Paul Fitoussi, Gabriele Galateri di Genola, Francesco Profumo.

Le attribuzioni dei Comitati interni restano regolate dal Codice di autodisciplina della Società, con affidamento peraltro delle seguenti responsabilità aggiuntive:

al Comitato Esecutivo il compito di esprimere un parere preventivo sulle operazioni sottoposte ad approvazione del Consiglio di Amministrazione ai sensi del punto 3.2 del Codice di autodisciplina, vale a dire sulle operazioni che, per loro natura, rilievo strategico, entità o impegni che possono comportare, abbiano incidenza notevole sull’attività della Società e del Gruppo;
al Comitato per il controllo interno e per la corporate governance la responsabilità specifica in materia di operazioni con parti correlate come da apposita Procedura e la funzione di alta supervisione in materia di corporate social responsibility;
al Comitato per le nomine e la remunerazione la responsabilità in materia di processo di successione e rimpiazzo del management e di selezione/designazione del componente esterno dell’Organismo di Vigilanza, oltre che il compito di formulare proposte in ordine ai criteri di riparto del compenso complessivo stabilito dall’Assemblea per l’intero Consiglio di Amministrazione.

Ieri, l’assemblea dei soci, riunita a Rozzano ha nominato i 15 membri del Cda, confermando i 12 consiglieri e i 3 di Assogestione. Dal board è stata esclusa la Findim della famiglia Fossati che ha votato contro l’approvazione del bilancio, che non conteneva, secondo il rappresentante Alberto Toffoletto, “le informazioni obbligatorie per consentire a soci e parti terze l’esatta comprensione delle relazioni di controllo”.

Bernabè si è detto dispiaciuto per l’esclusione della lista Findim “formata da persone di qualità e meritevoli di entrare in Cda. Purtroppo – ha sottolineato – i meccanismi dello statuto hanno impedito di nominare i loro consiglieri”.

Circa il fatto che la lista Findim e la lista di Assogestioni avessero la maggioranza sulla lista Telco, Bernabè ha osservato che la maggioranza “…è pienamente teorica visto che è costituita da una pluralità di fondi con istruzioni di voto diverse. Quindi non c’erano in verità scenari alternativi”.(a.t.)

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