Sono 14 le città italiane abilitate ai servizi 5G. Una cifra importante che ha consentito all’Italia di piazzarsi al quarto posto, insieme alla Francia, nella classifica Desi dedicata al numero di città in cui è disponibile la commercializzazione dei servizi 5G.
Il dato emerge dal rapporto sulla filiera delle telecomunicazioni in Italia, edizione 2020, elaborato dal Politecnico di Milano presentato da Asstel-Assotelecomunicazioni.
Su 5G, si legge nel rapporto, il 2019 è stato l’anno dello sviluppo pre-commerciale di servizi integrati per segmenti verticali del settore privato e pubblico, destinati ad abilitare funzionalità ‘intelligenti’ nel settore della mobilità e della logistica, dell’industria e della robotica, della sanità e della sicurezza.
Sempre nella classifica Desi, l’Italia si è così piazzata al terzo posto per numero di sperimentazioni tecniche, dopo Spagna e Germania. Il nostro Paese detiene il primato assoluto in Europa per il costo delle frequenze 5G (misurato su base omogenea per Mhz per abitante): chiusa a 6,55 miliardi di euro, banda 3700 Mhz aggiudicata per 4,3 miliardi.
Stesso prezzo in Germania: chiusa a 6,5 miliardi
in Fancia asta in banda 3.4-3.8 Ghz chiusa a 2,79 miliardi, ma la banda 700 è stata assegnata anni fa. Mentre in Uk è stata rimandata a causa dell’emergenza Covid19.
“Stiamo affrontando insieme la rivoluzione digitale, in particolare su 5G. Le infrastrutture hanno un ruolo strategico. Bene l’art. 38 del decretoSemplificazioni che ha superato limiti”, ha detto Mirella Liuzzi, sottosegretario al Mise. Il decreto semplifica la realizzazione di antenne 5G e della posa di fibra: è stata introdotta con la legge anche la norma che blocca il fronte dei Comuni contrari al 5G.