Entro la fine di questo mese, secondo la Reuters, potrebbe arrivare da Pechino la notizia di un’indagine ufficiale dell’Antitrust cinese nei confronti di Google e il suo sistema operativo Android.
L’accusa su cui starebbe lavorando il Consiglio di Stato è abuso di posizione dominante sul mercato e concorrenza sleale ai danni di aziende cinesi.
Un’azione legale che già è stata inquadrata dagli esperti all’interno della più ampia e complessa guerra tra Pechino e Washington, combattuta a colpi di dazi commerciali, tribunali e attacchi sui media.
Il caso sembrerebbe essere partito proprio da una denuncia depositata da Huawei nel 2019 contro il competitor Google, ripresa e rilanciata dall’Antitrust cinese in un momento di transizione delle leggi nazionali in materia di concorrenza e mercato.
I nuovi provvedimenti regolatori in discussione in Cina potrebbero aumentare anche di molto il tetto massimo delle sanzioni previste e determineranno nuovi criteri per stabilire come e con quali strumenti un’azienda viola le leggi Antitrust e danneggia la libera concorrenza.
Sempre secondo quanto riportato dalla testata internazionale, l’indagine potrebbe anche arrivare a dimostrare che Google ha causato “danni estremi” ad aziende come Huawei, dovuti alle limitazioni imposte dalla madre patria a Google stessa nel fornire supporto tecnico ai nuovi smartphone Huaewi e nel garantire l’accesso alla piattaforma Google Mobile Service (il pacchetto servizi per sviluppatori su cui si basano la gran parte delle applicazioni di Adroid).
Huawei, in questo modo, vuole dimostrare che i divieti imposti dall’amministrazione americana hanno causato direttamente danni all’azienda per 12 miliardi di dollari di mancate entrate nel 2019.
Una mossa efficace per smarcare la corporation cinese dalla dipendenza da Android, invece, potrebbe essere rappresentata dallo sviluppo di un nuovo sistema operativo proprietario, chiamato “Harmony”, che potrebbe arrivare già durante il prossimo anno.