Il secondo trimestre dell’anno in corso ha portato delle novità di rilievo nel mercato mondiale della telefonia mobile. Solo per il 5G si sono registrati 50 milioni di nuovi abbonamenti in tutto il mondo, che portano così il totale a più di 80 milioni di subscriptions.
Un dato frutto dell’aumento sia dell’offerta di smartphone e device mobili abilitati al 5G, sia di una più decisa intenzione di acquisto da parte dei consumatori.
Ecosistema 5G
A livello mondiale, inaftti, sono più di 400 i dispositivi 5G annunciati dai vendor. Di questi 401 device annunciati, 190 sono già disponibili a livello commerciale e di questi 138 sono smartphone.
A tal proposito, è atteso un incremento considerevole del numero di antenne 5G installate a livello globale, per un valore di mercato che eccederà i 7 miliardi di dollari entro la fine del 2025, soprattutto per le base station, l’Internet of Things, i device machine-to-machine (M2M), le auto connesse e a guida autonoma.
Secondo il nuovo Mobility Report Q2 2020 Update di Ericsson, sono stati venduti circa 280 milioni di smartphone e ora il 74% di tutti gli abbonamenti mobile è associato a uno smartphone.
Continua a crescere anche la telefonia mobile più avanzata e durante il secondo trimestre 2020 gli abbonamenti allo standard Long term Evolution o LTE sono aumentati di 120 milioni, per un totale di 4,5 miliardi.
Rete mobile e dati
Ad oggi, il 57% di tutti gli abbonamenti mobile nel mondo è LTE.
Più in generale e relativamente al secondo trimestre 2020, il numero di abbonamenti alla rete mobile nel mondo ha raggiunto i 7,9 miliardi, con una crescita di 15 milioni di unità avvenuta nel periodo considerato (che rappresenta il +2% anno su anno).
Sono più di 6 miliardi gli utenti unici di rete mobile in possesso di una sim.
Tra il secondo trimestre 2019 e il secondo trimestre 2020, infine, il traffico dati da mobile è cresciuto del 53% e del +11% tra primo e secondo trimestre 2020.
Il trend positivo è il risultato sia della crescita del numero di abbonamenti e della maggior fruizione di contenuti video, sia alla pandemia di Covid-19 e al conseguente lockdown.