“Ora Immuni è stata scaricata solo da 5 milioni di italiani. Cifra ridicola. Per incentivarla, agli iscritti verrà data priorità per il tampone, salteranno tutte le attese”. Sta facendo molto discutere la proposta del professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia di Padova e fautore della strategia “tamponi a tutti”.
Perché la proposta crea trattamenti discriminatori da una tecnologia
Non si sa ancora se Crisanti abbia inserito questa sua idea all’interno della bozza del piano nazionale di tamponi che questa settimana sarà valutata dal Governo e dal Comitato tecnico Scientifico, ma non sembra la soluzione migliore per incentivare l’uso dell’app Immuni, anzi discrimina i cittadini, per di più chi è in attesa di un tampone Covid-19. Stiamo parlando di una discriminazione sul piano della salute delle persone.
La penalizzazione per chi non usa Immuni è vietata dalla legge che ha dato il via libera all’app
E qualsiasi “pregiudizievole” per il mancato uso dell’app è vietata proprio dalla legge che ha dato il via libera all’app Immuni. Infatti nell’articolo 6, comm 4, del Decreto-legge 28/2020 si legge: “Il mancato utilizzo dell’applicazione non comporta alcuna conseguenza pregiudizievole ed è assicurato il rispetto del principio di parità di trattamento”.
Inoltre è una proposta per avvantaggiare i furbetti delle file di attesa, come conferma un utente su Twitter: “Vabbè, la scarico un secondo prima di richiedere il tampone”.
E poi perché penalizzare chi non può scaricare l’app perché non ha uno smartphone o perché sul suo device non è disponibile Immuni? (Ecco su quali smartphone è scaricabile)
Più che che priorità, il Governo dovrebbe dare delle garanzie a chi usa Immuni: a chi arriva la notifica di possibile contagio con persone infette da Covid-19, deve essere garantito il tampone entro 48 ore.
La promessa della Regione Marche
Al momento registriamo questa promessa della Regione Marche: “Scaricate Immuni, l’app che notifica in modo anonimo se si è stati in contatto con una persona positiva al Covid19. In caso di sospetta positività garantiamo l’esecuzione del tampone in 24 ore”.
Ecco una modalità valida per incentivare l’uso di Immuni, oltre a cambiare il copy dello spot ufficiale dell’app.