Cyberdefense: gli Usa dichiarano guerra ai criminali informatici e aprono alla collaborazione tra Governi

di Alessandra Talarico |

Per la prima volta, la Casa Bianca dispone un documento in cui si impegna a collaborare sulla sicurezza delle reti digitali e chiede l'adozione di regole internazionali e best practice per le aziende in materia di sicurezza informatica.

Stati Uniti


Barack Obama su YouTube

Gli Stati Uniti tratteranno un eventuale attacco alle reti informatiche come una qualsiasi altra minaccia alla sicurezza nazionale, ossia ricorreranno, qualora la diplomazia dovesse fallire, alla forza militare per difendersi.

L’amministrazione Obama ha presentato un articolato piano di lotta al cybercrime, che prevede anche una serie di misure per garantire la libertà di espressione online e auspica l’adozione di regole internazionali e best practice per le aziende in materia di sicurezza informatica.

Nel documento di 30 pagine, che mette per la prima volta nero su bianco gli obbiettivi del Governo in termini di difesa, diplomazia e sviluppo internazionale del cyberspazio, si sostiene che estendere l’accesso a reti sicure è “essenziale per la prosperità economica”.

Per il Procuratore generale Eric H. Holder Jr., il piano segna “l’inizio di una nuova era di impegno e vigilanza”, contrassegnata, come ha spiegato il responsabile per la cybersicurezza del Governo Usa Howard Schmidt, “dal dialogo nei governi, tra i governi e col settore privato”.

 

La realizzazione di questa strategia segue la decisione del Governo Usa, resa nota la scorsa estate, di cambiare posizione sul tema della sicurezza delle reti, aprendo alla collaborazione con altre nazioni per affrontare minacce sempre più estese e complesse.

E, in effetti, il documento – che non è in alcun modo vincolante e sarà seguito da linee guida più dettagliate – sembra proprio redatto per segnalare agli altri Paesi che gli Stati Uniti vogliono collaborare sulla sicurezza delle reti digitali.

Si tratta, insomma, di un segno di rottura rispetto alle politiche dell’amministrazione Bush, che ha sempre rifiutato di impegnarsi concretamente su queste tematiche, ma anche di un ‘contrappeso’ ai timori che l’istituzione da parte degli Usa di un ‘Cyber Command‘ (leggi articolo Key4biz) fosse il preludio di una strategia volta a dominare il cyberspazio.

 

Il Segretario di Stato, Hillary Clinton, ha affermato che “internet deve essere aperto, libero e accessibile e deve essere considerato uno strumento per lo sviluppo economico di tutti popoli”. La Clinton ha adottato una strategia molto aggressiva nei confronti dei Paesi che censurano il web, dagli effetti in realtà molto ambigui, viste anche le critiche suscitate dalle reazioni americane alle rivelazioni di WikiLeaks.

 

In particolare, il piano prevede l’arresto e l’incriminazione dei criminali informatici, maggiori protezioni contro le violazioni della proprietà intellettuale e la sorveglianza dell’attività online delle reti terroristiche, pur senza fornire obiettivi specifici riguardo la tempistica di eventuali accordi con governi che hanno una concezione diversa del ruolo di internet. Per questo, ha ammesso un portavoce della Casa Bianca, “ci vorrà probabilmente ancora parecchio tempo”.

Diversi temi trattati nel documento saranno anche al centro del prossimo forum internazionale ‘e-G8’ del 24 e 25 maggio a Deauville, che affronterà le questioni riguardanti la proprietà intellettuale, la protezione della privacy, i nuovi modelli economici, il finanziamento dell’innovazione e la stimolazione della crescita (leggi articolo Key4biz).
 

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