Microsoft: il board difende Steve Ballmer dalle accuse degli hedge fund

di Alessandra Talarico |

Ieri, David Einhorn aveva chiesto un avvicendamento ai vertici, per le deboli performance del titolo e la mancanza di strategie nei settori chiave della ricerca e della telefonia mobile.

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Steve Ballmer

Il board di Microsoft ha difeso Steve Ballmer dalle accuse mosse ieri da David Einhorn, presidente e co-fondatore dell’influente Greenlight Capital (un fondo da quasi 8 miliardi di dollari) che aveva chiesto le dimissioni di Steve Ballmer dalla carica di Ceo spiegando, nel corso della conferenza Ira Sohn a New York, che la sua presenza “è di intralcio alla quotazione delle azioni Microsoft“.

 

Il consiglio di amministrazione della società, incluso Bill Gates, ha difeso a spada tratta la conduzione di Ballmer. Lo hanno riferito a Reuters fonti vicine alla società, sottolineando che il sostegno di Gates, co-fondatore e principale azionista della società – di cui controlla il 6,6% – è la conferma della fiducia incondizionata che il management nutre nei confronti di Ballmer.

“Bill Gates è un capitalista senza scrupoli. Se avesse voluto avrebbe accompagnato lui Ballmer alla porta”, ha riferito la fonte anonima, che apparterrebbe a un fondo tra i principali azionisti del gruppo.

Anche se Gates, infatti, è ormai assorbito dalle sue attività filantropiche, è sempre attento alla conduzione dell’azienda che ha fondato 36 anni fa e non ha mai dato indicazioni su un eventuale cambiamento di strategia.

Secondo le accuse di Einhorn, che si è guadagnato una certa fama per aver denunciato la condizione della Lehman Brothers quando ancora nessuno si aspettava la bancarotta, sotto la guida di Ballmer la società avrebbe iniziato ad annaspare e a sprecare soldi in acquisizioni ‘mal concepite’.

Per rafforzare le proprie convinzioni, Einhorn ha ricordato la sua esperienza di giocatore di football alla Cornell University, affermando di aver molto apprezzato il modo in cui gli altri compagni gli avevano fatto capire di non essere tagliato per quello sport. “Mi hanno dato una possibilità, ma quando hanno visto cosa riuscivo fare, mi hanno detto che era tempo di dare una possibilità anche a qualcun altro”.

La stessa cosa, insomma, che dovrebbe fare il board di Microsoft con Ballmer.

 

Anche altri investitori hanno riconosciuto che sotto la guida di Ballmer la società ha sofferto, ma nessuno ha mai chiesto la sua estromissione.

“Sapevo che il board era saldamente schierato a favore di Steve e che se ne sarebbe andato solo se fosse stato lui a deciderlo. Ma non vedo nessuno nel team di gestione che potrebbe fare meglio di Ballmer”, ha spiegato Eric Jackson del fondo Ironfire Capital che lo scorso autunno ha venduto le sue azioni deluso dal mancato aumento dei dividendi.

 

Dal 1999, quando le azioni Microsoft hanno toccato il loro valore massimo e la società valeva 600 miliardi di dollari, il titolo ha perso il 57% del suo valore. Dall’inizio dell’anno ha perso l’11% del suo valore e, dopo essere superato da Apple (che vale 314 miliardi di dollari), ha ceduto il passo pure a IBM, la cui valorizzazione di Borsa ha raggiunto quota 207 miliardi di dollari.

 

“Chiaramente,qualcuno chiede un cambiamento”, ha affermato l’analista Sid Parakh di McAdams Wright Ragen. “Se si guarda alle performance finanziarie, queste sono state buone, ma penso che la questione sia più ampia”, ha aggiunto, spiegando che molti avrebbero voluto una strategia più aggressiva nei settori della ricerca e della telefonia mobile.

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