Adriana Versino è il nuovo Consigliere Delegato di Fondazione Vodafone Italia e responsabile della sostenibilità di Vodafone Italia, a diretto riporto di Silvia de Blasio, Direttore Comunicazione Corporate e Fondazione Vodafone.
Il profilo di Adriana Versino
Adriana Versino proviene da Talent Garden, dove è stata Chief Corporate Officer. Nella sua carriera professionale ha assunto incarichi di crescente responsabilità, perseguendo la passione di sostenere la crescita di aziende sia in fase di start up che di scale up. Ha maturato competenze in diversi settori, dalla consulenza strategica in McKinsey & Co alla finanza strutturata in AF Mezzanine, dal corporate development di Yoox Net-A-Porter fino a diventare Junior Partner di Oltre Venture, primo fondo di impact investing italiano. Durante quest’ultima esperienza ha contribuito a investire in aziende che sviluppano nuovi modelli di business, replicabili, in grado di generare benessere per l’intera comunità.
È stata membro del CdA del Centro Medico Santagostino e di PickMeApp.
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Vodafone è guidato dal Presidente Marinella Soldi con sette consiglieri interni: Adriana Versino (Consigliere Delegato), Silvia de Blasio (Responsabile Corporate Communication), Sabrina Casalta (Responsabile Customer Operations Vodafone Business), Andrea D’Antiochia (Deputy Ceo Vodafone National Distributor), Laura Grasso (Responsabile HR Corporate Functions), Maria Piccolo (Responsabile mobile & fixed network deployment, South Area), Claudio Raimondi (Responsabile Consumer Digital & Growth Tribe), e un Consigliere indipendente: Donatella Isaia.
Fondazione Vodafone Italia
Fondazione Vodafone Italia nasce nel 2002 dalla volontà dell’azienda Vodafone Italia di creare una struttura autonoma dedicata ad attività di solidarietà sociale a favore della comunità. La missione della Fondazione è sostenere la società civile favorendo accessibilità e inclusione sociale e migliorando la qualità della vita delle persone attraverso le nuove tecnologie.Ad oggi ha investito 100 milioni di euro a sostegno di 450 progetti, equamente distribuiti sul territorio nazionale.
Negli ultimi cinque anni, Fondazione Vodafone si è concentrata nello sviluppo e nella promozione di attività in diversi ambiti: giovani e impresa sociale, integrazione delle categorie più fragili (minori, immigrati e donne), disabilità e sport, salute e ricerca. Una menzione particolare va al progetto lanciato nel 2017, OSO – Ogni Sport Oltre, la prima piattaforma digitale pensata per avvicinare le persone con disabilità allo sport e costruire una comunità di organizzazioni e persone che si occupano di sport e disabilità. Attraverso bandi e crowdfunding, la Fondazione ha messo a disposizione 7 milioni di euro con cui sono stati finanziati più di 100 progetti, con un impatto diretto e indiretto su 400 mila vite su tutto il territorio italiano (fonte: Tiresia/Politecnico di Milano). Con questo progetto la Fondazione è diventata il più grande finanziatore privato del mondo paraolimpico.
L’attuale strategia della Fondazione si focalizza su progetti di impatto, scalabili, e sostenibili, che includono:
- APPS FOR GOOD, le app di Fondazione Vodafone al servizio della comunità
Dreamlab: lanciata in Australia nel 2015, è l’app di Fondazione Vodafone che permette di donare la capacità computazionale del proprio device alla ricerca scientifica. Dreamlab è stata lanciata in Italia nel maggio 2019 in partnership con Airc al servizio della ricerca Genoma 3D, condotto presso IFOM. A seguito del COVID-19, ad aprile 2020 la Fondazione Vodafone – in collaborazione con l’Imperial College di Londra – ha lanciato un nuovo progetto che utilizza la stessa tecnologia e la stessa app per contribuire alla lotta contro il coronavirus. Ad oggi DreamLab è stata scaricata da oltre 180 mila utilizzatori in Italia.
- CONNECTED EDUCATION
Il progresso tecnologico si sta muovendo molto rapidamente e, senza competenze digitali, è sempre più difficile stare al passo con i cambiamenti nel mondo del lavoro. Se non sviluppiamo queste competenze, che vanno dalla conoscenza di base dell’IT al codice di programmazione, ci possono mancare gli strumenti necessari per entrare nel mercato del lavoro. E senza progetti e supporto per la formazione in queste competenze, rischiamo un ampliamento del divario tecnologico tra le persone.
La Fondazione Vodafone Italia sostiene e incoraggia le iniziative che attraverso l’insegnamento e la diffusione di competenze digitali possano ridurre il gap tecnologico tra le persone e promuovere l’inserimento dei giovani in difficoltà nel mondo del lavoro.
- DIGITAL HEALTH
Fondazione Vodafone Italia finanzia e promuove una serie di progetti in ambito salute che, grazie all’uso del digitale e delle tecnologie, possano contribuire ad affrontare e risolvere problemi di salute, migliorare le condizioni di salute dei cittadini, sostenere le persone con patologie o disabilità e le loro famiglie, incentivare la ricerca scientifica. Attraverso iniziative come Insettopia o BluHub, per esempio, viene dato un contributo concreto per migliorare la vita delle persone con autismo e dei loro familiari; attraverso progetti come Operation Smile si agevolano trattamento e cura delle malformazioni cranio-maxillo-facciali di bambini e giovani adulti nati con il labbro leporino e altre malformazioni al volto; con il supporto al comitato Maria Letizia Verga Onlus, si sostiene il progresso nella cura della leucemia acuta linfoblastica pediatrica.
Durante la pandemia la Fondazione Vodafone è stata al fianco di chi è in prima linea nella lotta al Coronavirus. Sono stati donati 500.000 euro alla Fondazione Buzzi per l’acquisto di 4 postazioni di rianimazione e alla Croce Rossa Italiana per la gestione delle attività di assistenza sanitaria in tutto il Paese. Vodafone ha anche dedicato alla Croce Rossa la campagna di donazioni via Sms solidale, che ha raccolto oltre 500.000 euro. Con una donazione di 700 telefoni, 550 tablet e oltre 1000 sim sono state inoltre sostenute associazioni che si occupano di emarginazione sociale per il supporto alla didattica a distanza, oltre a ospedali e centri di prima assistenza dove molti ammalati non hanno altro modo, se non quello digitale, per comunicare con i propri cari.