VINTI
Fermarsi a ragionare su Facebook e i suoi mille usi non smette mai di stupire, per la varietà e la ricchezza di ciò che ne può venire fuori. Mentre in Nord Africa e Medio Oriente è utile per mobilitare migliaia di persone in piazza e in Europa per fare pressione sui Governi e creare consenso attorno a delle proposte politiche alternative, in Israele fa notizia la lotta di un gruppo molto sostenuto di utenti contro il caro formaggi.
Al centro delle attenzioni di oltre 90 mila iscritti al gruppo sul social network c’è in particolare il Cottage Cheese, più conosciuto da noi col nome di ‘Fiocchi di latte‘. Un formaggio fresco per il quale, a quanto sembra, gli israeliani vanno matti e che negli ultimi mesi è aumentato fino a 2,33 dollari, il doppio di quanto costava nel 2007 per farsi un’idea.
Lo stesso Governo è sotto accusa per non aver fatto niente e si chiede ora al ministro dell’Interno, Eli Yishai, di fare pressione sul collega alle Finanze, Yuval Steinitz. Forse per paura che l’affare ‘Fiocchi di latte‘, possa in qualche modo nuocere al Governo, anche il presidente della Commissione economica del Parlamento, Carmel Shama- Hacohen, ha dichiarato: “Ogni famiglia in Israele paga il cottage cheese più del doppio di qualsiasi altra al mondo, non è giusto“.
Il gruppo su Facebook ha inoltre annunciato una campagna di boicottaggio del prodotto in tutti i supermercati della nazione fino a risoluzione del problema, ovvero l’abbassamento dei prezzi e l’individuazione di un tetto massimo del prezzo da non superare nei mesi e anni avvenire.