Italia
E’ stato siglato a Washington un importante accordo tra i principali produttori di contenuti digitali, film, musica e TV con i maggiori service provider per la tutela di materiale audio e video protetto dal diritto d’autore.
Quanto sta avvenendo negli Stati Uniti fa pensare all’Italia dove in questi giorni abbiamo assistito a un’animata protesta contro il provvedimento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni volto a tutelare il diritto d’autore.
L’Italia s’è spaccata in due fronti: uno che ha gridato alla ‘censura’ e l’altro che ha invece apertamente sostenuto l’Authority. Anche se gli animi sembrano essersi placati dopo la delibera con lo schema di regolamento che ha dato il via a una consultazione pubblica.
Enzo Mazza, Presidente di Fimi-Confindustria, ha dichiarato: “Come gli Stati Uniti anche nel resto del mondo si stanno studiando nuove e importanti azioni che permettano ai produttori di contenuti di proseguire nell’offerta digitale di servizi sempre più rispondenti alle esigenze del mercato, puntando ovviamente ad educare il consumatore ad un corretto utilizzo della rete e del materiale che vi transita“.
“Anche l’Italia – ha aggiunto Mazza -, attraverso il provvedimento Agcom, sta percorrendo la strada della legalità e dello sviluppo dei contenuti online. Il mercato della musica digitale è in forte crescita ma non ancora in grado di sopperire alla crisi del settore tradizionale ( CD e DVD), per questo diventa fondamentale creare un terreno fertile attraverso il quale nascano nuove opportunità in grado di entrare fortemente in concorrenza con la pirateria, vera spina nel fianco di tutta l’industria creativa mondiale”.
Ogni anno il furto di contenuti costa all’economia americana più di 370 mila posti di lavoro, 16 miliardi di dollari di mancati guadagni e 3 miliardi di entrate fiscali allo stato e alle amministrazioni locali.
Fino a oggi gli Isp inoltravano agli abbonati, solitamente su posta elettronica, le notifiche ricevute dagli aventi diritto su probabili atti di pirateria. Una procedura che però non ha prodotto best practices per tutelare il materiale protetto da copyright e promuovere l’accesso legale ai contenuti online.
In base al nuovo accordo, in linea con l’attuale legislazione statunitense, gli utenti che accederanno a servizi illegali per il download di materiale protetto dalle normative sul diritto d’autore, saranno allertati direttamente dai provider internet mediante degli avvisi informativi (Copyright Alerts) che evidenzieranno l’azione illecita che si sta compiendo.
Tale iniziativa ha lo scopo di educare i consumatori a un sicuro e legale sistema di downloading: l’invio di un alert infatti ha lo scopo di richiamare l’attenzione dell’utente sul fatto che sta impropriamente scaricando contenuti protetti da copyright. Si tratta di un accordo ufficiale tra tutte le industrie che producono contenuti digitali e i principali operatori di telecomunicazione americani.
L’accordo prevede anche l’istituzione di un Centro per l’informazione sul copyright che sosterà l’implementazione del nuovo sistema e l’educazione dei consumatori sull’importanza del diritto d’autore.
Al progetto collaborano:
MPAA: Walt Disney Studios Motion Pictures; Paramount Pictures Corporation; Sony Pictures Entertainment Inc.; Twentieth Century Fox Film Corporation; Universal City Studios LLC; e Warner Bros Entertainment.
RIAA: Universal Music Group Recordings; Warner Music Group; Sony Music Entertainment; EMI Music North America.
ISP: AT&T, Cablevision Systems, Comcast, Time Warner Cable e Verizon.
IFTA che rappresenta produttori e distributori indipendenti di film e programmi televisivi.
A2IM che raccoglie 283 etichette musicali sparse su tutto il territorio statunitense.
Saranno sei gli avvisi di notifica inviati in formato elettronico verso chi effettuerà download illeciti di materiale tutelato da copyright; per coloro che proseguiranno nel comportamento scorretto, sarà messo in atto un sistema di blocco che non consentirà più lo scaricamento illegale dei contenuti. Non ci sarà disconnessione verso gli abbonati da parte degli provider e sarà garantita la privacy degli stessi senza alcuna comunicazione da parte dei service provider ai detentori dei diritti.