Post Covid-19

Asse Macron-Merkel per rilancio Ue: pilastri dell’accordo 5G, Green Deal e transizione digitale

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Accordo franco-tedesco per uscire dalla crisi innescata dalla pandemia: fondo da 500 miliardi, Green Deal, nuove reti, sovranità sanitaria ed economica. Si cerca la mediazione con il Nord Europa, ma all’Italia potrebbero arrivare 100 miliardi di euro.

Il rilancio dell’economia europea dopo lo schock Covid-19 può passare attraverso alcuni chiave strategiche: sanità, un nuovo fondo, ambiente e innovazione tecnologica. È quanto hanno annunciato il Presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel in video conferenza.

Un’iniziativa franco-tedesca ben vista dalla Commissione europea e soprattutto “accolto con favore” dalla Presidente Ursula von der Leyen. Sul tavolo l’idea di dar vita ad un fondo da 500 miliardi di euro da alimentare con l’emissione di bond a lunga scadenza.

La proposta

La Commissione europea dovrà ora valutare la proposta e cercare un’unanimità auspicata dai due leader, perché solo così l’Unione sarà messa in grado di affrontare le enormi sfide sanitarie, economiche e sociali aperte dalla pandemia.

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Quattro i pilastri dell’accordo: uno è il fondo, il secondo è la sovranità sanitaria, il terzo è la sovranità economica (tra riforma delle leggi sulla concorrenza europee e diversificazione delle catene del valore), il quarto si compone delle transizioni ecologica e digitale dell’Unione, con particolare attenzione al Green Deal comunitario e all’accelerazione delle reti 5G.

L’idea dell’asse Parigi-Berlino, si legge sul Sole 24 Ore, è che il fondo trasmetta risorse soprattutto ai “settori e le regioni più colpiti, sulla base dei programmi di bilancio dell’UE e in linea con le priorità europee”.

La fetta per l’Italia

L’Italia, si legge sul Corriere della Sera, secondo fonti citate dai media e fatte risalire a Palazzo Chigi, potrebbe ricevere una fetta sostanziosa degli aiuti previsti dal Recovery Fund, cioè circa 100 miliardi di euro.

Francia e Germania provano a trovare un compromesso tra le rigide richieste dei Paesi nordeuropei e la necessità di maggiori aiuti da parte di Paesi come Spagna e Italia.

500 miliardi sono la metà di quanto auspicato dalla sponda Sud dell’Europa, cioè oltre 1000 miliardi di euro, ma sono una prima concreta proposta in tal senso, anche perché intesi come a fondo perduto.

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