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A poche settimane dall’asta dei brevetti Nortel, acquisti da un consorzio guidato da Microsoft e Apple, un nuovo tesoretto di diritti di proprietà intellettuale (IPR) in ambito wireless – quello di InterDigital – potrebbe arrivare sul mercato, dando a Google nuove speranze di rivalsa sui rivali.
Il gruppo di Page&Brin, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, avrebbe già avviato discussioni preliminari in vista di un accordo, che permetterebbe ad Android di assicurarsi un portfolio di ben 8.800 brevetti (contro i 6 mila di Nortel) relativi alle tecnologie 3G, oltre a 10 mila domande di brevetto in corso. Tra i licenziatari di questi brevetti, tutti i maggiori produttori di cellulari.
InterDigital ha confermato in una nota di essere alla ricerca di ‘opzioni strategiche’ per valorizzare il suo portfolio, inclusa la possibilità di vendere tutta la società o una parte dei suoi brevetti.
La corsa di Google alla conquista di InterDigital sottolinea la crescente importanza dei brevetti nel settore wireless non solo per gli introiti legati alla loro concessione, ma anche perchè il loro possesso mette a riparo da contenziosi legali legati al loro utilizzo, sempre più frequenti negli ultimi anni.
In un comunicato, Terry Clontz, presidente del board InterDigital ha spiegato che “negli ultimi anni si è assistito a una crescita sostanziale del valore della proprietà intellettuale, dal momento che molti player dell’industria mobile hanno compreso il valore strategico ed economico di questo tipo di asset”.
Secondo un’analisi dei vari database IPR effettuata da ZTE a gennaio, InterDigital è il principale detentore di brevetti essenziali in ambito LTE, seguito da Qualcomm, Nokia, Samsung, Ericsson, Huawei, ZTE, LG e NTT DoCoMo.
Uno studio condotto da Informa piazza invece Interdigital nella Top 3, insieme a Qualcomm e Samsung e seguita da Huawei. Il gruppo domina anche nel segmento W-CDMA, insieme a Qualcomm, Nokia ed Ericsson.
Qualunque sia l’analisi corretta, è chiaro comunque che InterDigital ha un ruolo molto importante nell’LTE e che attualmente è ‘vendor neutral’: se il suo portfolio andasse a un produttore si potrebbe creare un vistoso squilibrio – verso la Cina se ad aggiudicarselo fossero Huawei o ZTE, verso Android se andasse a Google.
Secondo Reuters, dopo la vendita dei brevetti Nortel per 4,5 miliardi, il valore del blocco brevetti di InterDigital è aumentato del 26% e ha portato la capitalizzazione di mercato della società a circa 2,5 miliardi di dollari.
La società, tuttavia, ha impresso questo colpo d’acceleratore alla vendita dei suoi brevetti alla luce delle difficoltà economiche maturate negli ultimi mesi: nel primo trimestre 2011, l’utile netto è sceso del 52% a 23 milioni e i ricavi del 33% a 116 milioni. Sale inoltre la pressione per ridurre i costi IPR così da mantenere competitivi i prezzi degli smartphone. Per queste ragioni, InterDigital ha deciso di fare cassa e il risultato sarà sicuramente positivo, visto l’esito dell’asta Nortel.