Tv on-demand: industria in pieno boom. Italia seconda nella top-ten

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Secondo Digital TV Research, nel 2016 il nostro Paese registrerà 592 milioni di dollari di entrate grazie alla Tv on-demand, contro i 498 mln del 2010.

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Il mercato dei contenuti on-demand registrerà una crescita enorme entro il 2016 con revenue, generate da programmi Tv e film on demand, che raggiungeranno i 5,7 miliardi di dollari. Un aumento del 58% rispetto a quello del 2010.
Uno sviluppo che sarà ancora più notevole visto che queste cifre, indicate da Digital TV Research nel Report ‘On-demand TV Forecasts‘, non includono le entrate prodotte dai contenuti on demand di sport, quelli per adulti e gli abbonamenti ai servizi di VOD.

 

La Tv via cavo genererà 2,6 miliardi di dollari nel 2016, quasi il doppio rispetto a 1,5 miliardi del 2010. I servizi DTH saranno i secondi contributori con 1,7 miliardi di dollari di revenue nel 2016. Tuttavia nei prossimi cinque anni si amplierà il gap tra le due piattaforme.

Nel 2012, sempre secondo le stime di Digital TV Research, l’IPTV supererà la Tv digitale terrestre divenendo la terza piattaforma.

Le entrate legate al video on-demand su digitale terrestre saranno per lo più confinate all’Europa occidentale e soprattutto all’Italia.

Nel 2016 il nostro Paese registrerà 592 milioni di dollari di entrate grazie alla Tv on-demand, contro i 498 mln del 2010, piazzandosi al secondo posto nella top-ten. Al primo posto gli Stati Uniti che nel 2016 arriveranno a 1,83 miliardi di entrate con una crescita del 28%.

 

Analizzando i dati a livello regionale, nel 2016 l’Europa occidentale e gli Stati Uniti forniranno quasi i due terzi delle entrate globali legate ai servizi on-demand, mentre era dell’80% nel 2010. La perdita di terreno andrà a tutto vantaggio delle regioni dell’Asia pacifico, in particolare la Cina.

 

A dispetto del previsto boom, secondo l’analista Simon Murray, autore del Report, bisogna andare cauti e l’industria non deve dare questi risultati per scontati: “Sui servizi on-demand c’è stata molta attesa soprattutto perché si sperava potessero compensare il calo degli abbonamenti Tv dopo che molto abitazioni si sono convertite a pacchetti triple play. Le entrate della Tv on-demand cresceranno ma non così velocemente da compensare la crisi del settore”.

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