La mobilità urbana nella fase due dell’epidemia potrebbe essere molto diversa da quella precedente. Niente sarà come prima non è uno slogan buono per tutte le stagioni, ma un prima e un dopo nel settore dei trasporti potrebbe esserci stavolta.
Nel decreto legge ribattezzato “Rilancio” (precedentemente “Aprile” e poi “Maggio”), che dovrebbe vedere la luce nelle prossime ore, sono state inserite delle sostanziali novità per la mobilità in città.
Non è sicuro che saranno approvate in via definitiva (qualcuno già parlava ieri sera di “norme fatte sparire” dalla bozza del decreto) e comunque, anche se non dovessero trovare posto nel Dl “Rilancio“, potrebbero essere recuperate in un successivo provvedimento.
Bonus per la mobilità sostenibile
Visto il legame stretto che intercorre tra virus ed inquinamento, soprattutto PM10, molti sindaci hanno deciso di dare più spazio ai mezzi elettrici (ma non esclusivamente elettrici), dalle biciclette ai monopattini, dai segwayagli hoverboard.
Una scelta che sarà sostenuta da un bonus, da spendere proprio per l’acquisto di uno di questi mezzi di micromobilità elettrica da utilizzare al posto dei normali veicoli più inquinanti.
L’incentivo, che potrebbe arrivare a 500 euro, coprirà comunque il 70% del costo del mezzo elettrico e potrà essere richiesto solo una volta.
Possono richiederlo tutti coloro (entro il 31 dicembre 2020) che vivono in città metropolitane e Comuni con più di 50 mila abitanti.
Oltre ai mezzi della micromobilità, si potranno acquistare con il bonus anche abbonamenti ai trasporti pubblici e servizi di sharing(tranne car sharing).
Cosa cambia al semaforo
L’introduzione dei nuovi mezzi potrebbe anche comportare nuove regole del codice della strada per chi guida, si legge in un articolo sul Sole 24 Ore.
Per i mezzi della micromobilità, infatti, si sta pensando di creare una linea avanzata di stop al semaforo, rispetto ai veicoli tradizionali (auto, moto, camion).
Un esempio chiarificatore arriva proprio oggi da Torino, tramite la Sindaca Appendino, con la corsia laterale e la “casa avanzata” al semaforo.
🚲 Torino sempre più sostenibile! Ecco la “casa avanzata”, un passo avanti per la mobilità ciclabile.
— Chiara Appendino (@c_appendino) May 12, 2020
Domani tutte le novità del piano straordinario della nuova mobilità cittadina 😉#TorinoRiparte pic.twitter.com/DbhT9csc3I
Per un monopattino elettrico, ad esempio, dobbiamo immaginare una linea di stop al semaforo spostata in avanti di almeno tre metri rispetto a quella fissata per le automobili.
Diciamo che in pole position ci sono i mezzi di mobilità sostenibile (almeno sulle strade con limite di velocità non superiore ai 50 km/h).
Le nuove “bike lane”
Le biciclette, normali o elettriche, i monopattini e tutti gli altri mezzi sopra descritti, potranno sfruttare la libertà di circolazione offerta dalla “bike lane”.
Si tratta di uno spazio ricavato sul lato destro della corsia di marcia (o corsia destra) e che in prossimità dei semafori dovrà essere lunga al meno cinque metri per far confluire verso lo stop tutti i mezzi di micromobility.
Una soluzione pensata per far sentire maggiormente “al sicuro” ciclisti e monopattinisti, ma che in realtà non può garantire la loro incolumità fisica, almeno fino a quando si passerà dalle corsie laterali a quelle riservate, divise per davvero dal resto del traffico veicolare.