Il ruolo strategico delle nuove tecnologie per la Fase 2, nella consapevolezza che senza reti e servizi digitale il contrasto e la convivenza con il virus sarebbero proibitivi. L’importanza di connessioni in fibra per garantire i servizi che garantiscono la nostra nuova quotidianità, dallo smart working alla didattica a distanza. Le soluzioni digitali per più adatte per accompagnare il Paese nella fase di riapertura e ripartenza. Ne abbiamo parlato con Andrea Falessi, Direttore Relazioni Esterne di Open Fiber.
Key4biz. In che modo la tecnologia di Open Fiber può contribuire alla Fase 2?
Andrea Falessi. Il Covid-19 ci ha costretti nelle nostre abitazioni, lontani dai nostri cari, senza possibilità di continuare a condurre quella che fino al giorno prima era la nostra vita ‘normale’. Questa non è la prima emergenza sanitaria globale che ci si trova ad affrontare, ma di certo è la prima nell’era digitale. Proviamo ad immaginare come sarebbe stata questa crisi senza le “soluzioni virtuali” a cui oggi facciamo ampio ricorso. Dall’informazione all’economia, dalla sanità alla scuola, il blocco sarebbe stato ancor più devastante. Ci siamo trovati di fronte ad una accelerazione impressionate dei processi di trasformazione digitale: il cambiamento del paradigma sociale ed economico imposto dal virus ci ha fatto capire che senza Internet e le reti di TLC che lo abilitano oggi saremmo ancor più in balia degli eventi, come lo eravamo ai tempi delle pestilenze raccontate da Manzoni o Boccaccio. Il digitale ci ha offerto una prima, immediata ma decisiva occasione di non arrenderci all’epidemia, nonostante le regole di distanziamento sociale. L’auspicato ritorno alla normalità avverrà, riteniamo, nella consapevolezza della centralità dei servizi digitali e della necessità di reti di telecomunicazione resilienti e la maggiore pervasività di processi produttivi “smaterializzati” lascerà il segno nella cultura delle singole aziende.
Key4biz. Open Fiber ha realizzato un piano d’azione ad hoc per accompagnare le aziende nella fase di ripartenza e di uscita dal lockdown?
Andrea Falessi. Siamo conviti che la ripartenza del Paese passerà anche per le infrastrutture di rete di ultima generazione come quella che stiamo realizzando in tutta Italia. In questi anni abbiamo lavorato con questa missione e abbiamo già raggiunto 8 milioni e mezzo di case, aziende e zone industriali con la fibra FTTH. Non è più pensabile che la possibilità di connettersi ad Internet sia per alcuni un miraggio e un privilegio per altri, per troppo tempo i mancati investimenti nelle infrastrutture di telecomunicazione hanno favorito il consolidarsi di un’Italia a due velocità.
Key4biz. Cosa intende dire?
Andrea Falessi. In questo momento di crisi ci sono ragazzi che hanno avuto difficoltà a seguire le lezioni via streaming e numerosi professionisti non hanno potuto curare i propri affari come avrebbero voluto per la mancanza di una adeguata infrastruttura di rete. L’opportunità di essere connessi con prestazioni che rendano agevole l’utilizzo di tutti i servizi offerti, è percepita sempre più come un diritto. Anche per questo abbiamo deciso di accelerare il nostro piano industriale per portare entro il 2022 la fibra ottica ‘pura’ in tutte le aree bianche. Resteranno nel 2023 solo alcune code in Lombardia, Piemonte e Veneto.
Key4biz. C’è un piano ad hoc per la ripartenza in settori particolari come ad esempio il mondo della scuola o della PA?
Andrea Falessi. Il nostro impegno, nelle grandi città come nei piccoli comuni, è andato avanti anche durante l’emergenza Covid. Con attenzione alle prescrizioni del governo per salvaguardare la salute dei lavoratori, abbiamo continuato a cablare oltre alle abitazioni e alle aziende anche numerose sedi della Pubblica Amministrazione: dalle scuole agli ospedali, dalle caserme alle sedi comunali e via dicendo. Ora è importante che l’infrastruttura venga adeguatamente e ampiamente adottata dai consumatori finali. Quindi, ferma restando l’idea che sia necessaria una rete in fibra ottica capillare che connetta anche tutte le sedi della pubblica amministrazione, è importante l’alfabetizzazione digitale dei cittadini che devono avvalersi degli strumenti tecnologici.
Key4biz. In questo senso cosa state facendo?
Andrea Falessi. Anche su questo stiamo dando un contributo con una serie di progetti avviati con diverse scuole e fondazioni come Elis, con la quale abbiamo avviato dei percorsi di formazione, e con la fondazione San Paolo di Torino grazie alla quale stiamo migliorando l’infrastruttura di connessione interna degli edifici scolastici. È essenziale, per far sì che l’Italia non perda il treno dell’innovazione, una maggiore diffusione della cultura digitale. Nella classifica stilata dalla Commissione Europea nel documento ’eGovernment Benchmark Report 2018’, che ha fotografato l’utilizzo dei servizi di e-government da parte dei cittadini nei vari paesi UE, l’Italia ricopre la 17esima posizione ed è stata classificata come “Non-consolidated eGov”, insieme ad altri Stati che hanno ancora molto da fare sul fronte della digitalizzazione. Secondo il rapporto, il contesto contribuisce a rallentare l’efficacia delle azioni di eGov messe in atto dalla Pubblica Amministrazione. Pesa quindi anche la scarsa competenza digitale della popolazione (41% Italia vs 55% Ue). Occorre, dunque, attuare un piano che sia in grado di portare l’Italia tra i primi posti in questa classifica se si vuole ripartire con il piede giusto.
Key4biz. Cosa chiedete al Governo per semplificare la vita delle telco in questo momento delicato per il paese?
Andrea Falessi. La direzione presa dal Governo e dal legislatore per la fase 2 ci sembra a forte trazione tecnologica. La task force guidata da Vittorio Colao per il rilancio conta tra le sue fila professionisti delle nuove tecnologie e siamo certi che, grazie allo sforzo di tutti, saremo in grado di uscire da questa crisi. In particolare, per agevolare e accelerare il roll out della nostra infrastruttura abbiamo proposto al Governo un pacchetto di semplificazioni per sfoltire l’iter burocratico che rallenta la costruzione di una rete strategica per l’intero Paese. Già con il decreto Cura Italia, all’art. 82, le imprese fornitrici di reti e servizi di comunicazioni elettroniche sono state qualificate come esercizi di pubblica utilità e questo è un segnale di grande attenzione. Sono necessari, però, ulteriori sforzi, abbiamo consegnato al Governo, ai parlamentari e all’AGCOM un pacchetto di proposte di semplificazione della burocrazia.
Key4biz. Quali proposte di semplificazione?
Andrea Falessi. Tra le altre, una è indirizzata alle Soprintendenze e riguarda, per i beni non sottoposti a vincoli dei Beni Culturali, l’esenzione dall’autorizzazione paesaggistica per la posa di cavi in facciata e ripartitori ottici di edificio (ROE), che consentirebbe di accelerare il cablaggio e ridurre i disagi per i cittadini a fronte di un impatto paesaggistico nullo o minimo. La seconda mira a ridurre le tempistiche autorizzative da parte delle PA coinvolte. Open Fiber chiede poi a tutti gli enti pubblici di prevedere un’unica apposita istanza che comprenda scavi, occupazione del suolo e realizzazione di opere civili. Siamo certi che il Paese reagirà con forza alla crisi, noi saremo pronti a supportare ogni sviluppo con la miglior tecnologia esistente sul mercato.