T-Mobile-AT&T: merger sempre più lontano? Anche Sprint fa causa per bloccare la fusione

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Dopo il Dipartimento di Giustizia, anche il competitor Sprint ricorre al tribunale per scongiurare una fusione che riporterebbe il mercato Usa in una situazione di duopolio.

Stati Uniti


AT&T

Si fa sempre più irta di ostacoli la strada verso l’acquisizione grazie alla quale AT&T pensava di diventare il primo operatore mobile americano: Sprint Nextel ha, infatti, presentato una denuncia per bloccare l’acquisizione di T-Mobile. Un nuovo intralcio per il secondo operatore mobile Usa, che ha già dovuto affrontare lo stop del dipartimento di Giustizia, secondo cui il merger da 39 miliardi di dollari sarebbe dannoso per la concorrenza e la scelta dei consumatori.

Sprint, quarto operatore mobile Usa, si è da subito opposto all’accordo e ha commissionato un rapporto che ha indicato come in seguito alla fusione si perderebbero altri posti di lavoro, in un momento in cui l’America non può certo permetterselo, e aumenterebbero i costi dei servizi mobili.

Per evitare questo scenario, dunque, la società ha presentato una denuncia contro AT&T, T-Mobile USA e la sua casa madre Deutsche Telekom presso la Corte del Distretto di Columbia, la stessa scelta dal DoJ.

Il caso sarà esaminato a partire dal 21 settembre.

“Acquisendo T-Mobile, AT&T rimuoverebbe dal mercato un antagonista altamente innovativo, il cui ingresso è stato dirompente per la concorrenza”, si legge nei documenti presentati da Sprint in tribunale. “Il danno per Sprint e i concorrenti sarebbe irreparabile se il merger fosse completato”.

Nei giorni scorsi, AT&T si è detta pronta a prendere una serie di misure per sciogliere le preoccupazioni del Governo. Tra queste misure, anche la vendita di alcuni asset di T-Mobile. Se il valore di questi asset fosse superiore al 20% dei 39 miliardi messi sul piatto per l’acquisizione (7,8 miliardi), allora AT&T potrebbe finire per pagare di meno di quanto pattuito.

Deutsche Telekom, dal canto suo, ha fatto sapere la penale da sei miliardi che incasserà in caso di mancato accordo è blindata, rassicurando così gli investitori dopo le notizie secondo le quali AT&T avrebbe potuto evitare il pagamento della breakup fee a causa di alcune clausole del contratto (Leggi articolo Key4Biz).

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