Nuovo anno scolastico: libri di carta contro ebook

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L’anno scolastico che sta per iniziare potrebbe essere l’ultimo anno di zaini pesanti e lunghe file nelle librerie. Il libro elettronico sta conquistando nel mondo larghe fette di consenso non solo per leggere il proprio thriller preferito durante gli spostamenti in metropolitana, ma anche tra i banchi di scuola.

L’intera cartella racchiusa in uno schermo di pochi pollici, nessun albero abbattuto e nessun alibi del tipo “ho dimenticato il libro a casa”. Ma ancora più importante – soprattutto in tempo di crisi – l’utilizzo degli ebook abbatterebbe il fenomeno del caro-libri e delle eredità dei libri già sottolineati e annotati dai fratelli più grandi.

Ma se i vantaggi sono indubbi sul fronte della “logistica” e della praticità, oltre che dell’economicità, si può dire altrettanto dal punto di vista dell’apprendimento?

Sembrerebbe proprio di sì. Pur non essendoci ancora una letteratura scientifica sufficientemente vasta a sostenere questa linea, in termini di ausilio per l’apprendimento gli e-book non avrebbero nulla da invidiare ai libri di testo stampati. Anzi.

Un ebook offre numerose risorse in più per un bambino. Sottolineare il testo, selezionarlo, attivare immediatamente delle ricerche nel web con un semplice tocco, sono solo alcune delle possibili attività eseguibili per uno studente. Ma il vero vantaggio i libri elettronici lo manifestano proprio a favore di quei ragazzi che per un motivo o per un altro hanno un difficile rapporto con i libri. Un bambino che ha una difficoltà di apprendimento potrà ingrandire il carattere a piacimento, diversificare il contrasto tra sfondo e testo, aumentare la distanza tra le lettere o tra una riga e l’altra, così come attivare la funzione audio per ridurre le difficoltà legate alla dislessia” evidenzia Stefano Vicari, responsabile della Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Leggere, dunque, non ad alta voce però – continua Vicari – a differenza di quello che viene spesso richiesto agli alunni. Leggere ad alta voce quando si hanno difficoltà, riduce la velocità di lettura e può compromettere la comprensione del testo. Curare solo la forma, come ad esempio badare troppo a non fare errori spesso, riduce infatti l’attenzione sul contenuto del brano da apprendere. E questo vale per tutti, tanto più per chi ha disturbi dell’apprendimento”.

Per trarre profitto da quel che si impara sui libri è fondamentale il metodo di studio che gli esperti di disturbi cognitivi e dell’apprendimento dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù riassumono in: schematizzare e riassumere per facilitare l’apprendimento e quindi l’esposizione orale o scritta in sede di verifica. E, a proposito di riassunti, una notazione: negli USA è prassi richiedere agli studenti la dimestichezza con la sintesi, in Italia vale ancora l’equazione scuola = temi. Argomentare è importante, ma nella vita di tutti i giorni e ancor più in quella lavorativa, la capacità di sintesi è fondamentale.

In una società sempre più proiettata verso la virtualità, le risorse tecnologiche tra i banchi non vanno demonizzate. “Questo però – sottolinea Vicari – non significa accantonare i libri stampati. I libri rappresentano un’esperienza totalizzante per il lettore e un e-book non potrà mai offrire le stesse sensazioni visive, tattili o olfattive (l’odore del libro mai sfogliato) e difficilmente, anche in un remoto futuro, il dono di un libro che ci ha fatto emozionare o pensare, potrà essere sostituito da un download”.

Per aiutare bambini e ragazzi, le famiglie, ma anche gli insegnanti ad affrontare con serenità il nuovo anno scolastico, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha aperto uno spazio dedicato sul Portale Sanitario Pediatrico www.oaspedalebambinogesu.it, costantemente implementato con le indicazioni degli specialisti. Si va dall’alimentazione più adatta agli studenti, alle indicazioni su postura e zaini, ad approfondimenti su temi rilevanti come il bullismo tra i giovani e il rapporto con le nuove tecnologie.

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