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Sferrare un attacco hacker contro un’automobile sembra ancora una possibilità remota. Eppure potrebbe presto arrivare il momento in cui dovremmo munirci di antivirus anche per guidare tranquilli.
La crescente integrazione di componenti connessi nei veicoli rende la possibilità tutt’altro che fantascientifica, anche se ancora gli esperti lavorano su situazioni di pericolo teoriche. Già oggi, infatti, un’auto di fascia medio-alta può ospitare mediamente fino a un centinaio di controlli collegati a processori centralizzati per governare sensori o parti meccaniche al fine, ad esempio di agevolare la guida o rilevare collisioni.
Processori centralizzati controllano ad esempio i sistemi di frenata o il motore, ma cominciano a essere utilizzati anche per comunicare. Per differenziare le loro vetture, infatti, i produttori puntano sempre più sull’integrazione di console per i giochi, sistemi Gps, vivavoce, accesso a internet, sviluppando nell’automobile lo stesso tipo di ambiente applicativo presente negli smartphone.
Saab, ad esempio, utilizza già il sistema operativo Android per la piattaforma di intrattenimento IQon. L’Os Google, pure molto adatto a questi usi, presenta però un problema non certo trascurabile: diverse applicazioni sviluppate per il sistema sono maliziose o infette e scaricarle potrebbe voler dire compromettere il funzionamento dell’automobile.
Per controllare tutte le applicazioni dallo stesso schermo, infatti, i costruttori utilizzano un sistema centralizzato, lo stesso che controlla le ruote o il motore, creando una sorta di rete locale. Se uno dei sistemi operativi viene infettato, c’è, quindi, il rischio di destabilizzare tutti i sottosistemi.
Un esempio di quanto questo pericolo sia concreto è stato fatto da alcuni ricercatori nel corso della conferenza Blackhat a Las Vegas, che hanno dimostrato che è possibile prendere il controllo di un’automobile a partire da un cellulare Gsm. Semplicemente inviando dei messaggi verso il sistema informatico della Subaru Outback è stato possibile disattivare l’allarme, aprire le portiere e il bagagliaio.
Sembra quindi un passo obbligato per i produttori di automobili quello dell’integrazione di un sistema di protezione dei sistemi informatici in-car per fare in modo che un qualsiasi ‘incidente’ alla piattaforma di entertainment non pregiudichi il corretto funzionamento di tutti gli altri sistemi.