Prosegue il processo di sostituzione delle linee in rame, che sono meno della metà del totale, con tecnologie più performanti, in particolare con l’Fttc (linee miste rame+fibra), tanto che a fine 2019 il 55% delle connessioni a banda larga e banda ultralarga del paese con velocità superiore a 30 Mbps ha superato la metà del totale attestandosi al 55% in confronto all’8,1% del 2015. E’quanto emerge dall’Osservatorio trimestrale sulle Comunicazioni dell’Agcom relativo a fine dicembre 2019, secondo cui gli accessi complessivi della rete fissa si riducono di circa 180 mila unità rispetto al trimestre precedente, con una contrazione di 700 mila unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Rame sotto il 50%. Crescono FTTC, FTTH e FWA
Ma se nel dicembre del 2015 quasi il 90% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 47,2% (con una flessione di 8,92 milioni di linee). Nello stesso periodo sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+6,70 milioni di unità), FTTH (+900 mila) e FWA (+ 590 mila).
Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione: le linee con velocità superiore ai 30 Mbit/s in quattro anni sono passate infatti dall’8,1% (dicembre 2015) ad oltre il 55% del totale delle linee broadband e ultrabroadband, Il quadro competitivo vede Tim quale maggiore operatore con il 43,5%, seguito da Vodafone con il 16,4%, e da Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15% circa.
Reti mobili, consumo medio in aumento del 50% in un anno
Nella rete mobile, le sim complessive su base annua risultano relativamente stabili (intorno ai 104 milioni) con le M2M che sono cresciute di 3,2 milioni, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono ridotte di 3,1 milioni di unità. Tim si conferma market leader (29,8%), seguita da Vodafone (28,8%) e Wind Tre (27,6%) mentre il nuovo entrante Iliad rappresenta il 5,1% del mercato. Tuttavia, se si considerano unicamente le sim “human” (escludendo quindi le M2M), il nuovo operatore raggiunge il 6,6%, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 2,8 punti percentuali su base annua, rimane il principale operatore con il 30%. Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nell’ultimo trimestre del 2019 poco meno del 70% delle linee “human” ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario di dati stimabile in circa 6,6 GB/mese, in crescita di oltre il 50% rispetto a dicembre 2018.
Mercato Tv, ascolti in calo dell’1,3%
Relativamente al settore televisivo, rispetto a dicembre 2018, nonostante una contrazione degli ascolti (-1,3 punti percentuali), la Rai resta il principale operatore in termini di audience con circa il 36%; il secondo operatore, Mediaset, con 3,4 milioni di telespettatori nel giorno medio registra una crescita (+2,9 punti percentuali) raggiungendo uno share del 32,4%. Nello stesso periodo, anche Discovery ottiene una performance positiva (+0,7 punti percentuali) e si assesta su una quota di ascolti del 7,6%; risultano invece in contrazione gli ascolti registrati di Comcast (-0,6 punti percentuali), La7 del Gruppo Cairo Communication (-0,2 punti percentuali), e degli altri operatori, che complessivamente raggiungono il 14% (-1,5 punti percentuali). Analizzando l’evoluzione delle audience delle edizioni serali dei principali programmi di informazione (i telegiornali), nel giorno medio, Tg1 e Tg5 si confermano i più seguiti (complessivamente con circa 9 milioni di ascoltatori). Al terzo posto si colloca l’edizione serale della testata a carattere locale di Rai 3 (TgR) con uno share, pari al 13,2%, costante su base annua.
Vendita quotidiani -8% nel 2019
Per il settore dell’editoria si conferma il trend negativo già evidenziato nei precedenti Osservatori: nel mese di dicembre 2019, la vendita di quotidiani è pari a circa 2,7 milioni di copie, in flessione del 8% su base annua. Con riferimento all’intero periodo considerato (dicembre 2015 – dicembre 2019), le copie giornaliere cartacee complessivamente vendute dai principali editori si sono ridotte di quasi un terzo, passando da 2,2 a 1,5 milioni di unità. Contestualmente, risultano in netta flessione anche le copie digitali (-24% nell’intero periodo, -4% da dicembre 2018).
41, 5 milioni di utenti medi giornalieri online
Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, nel mese di dicembre 2019, 41,5 milioni di utenti medi giornalieri hanno navigato in rete per un totale di 116 ore di navigazione mensile a persona. Analizzando l’audience dei principali social network, Facebook con 35,7 milioni di utenti unici si conferma leader in termini di utilizzo mentre prosegue il trend crescente per Instagram, frequentato da 27 milioni di utenti unici (+3,6 milioni rispetto a dicembre 2018), Linkedin (+2,2 milioni di visitatori unici), Pinterest (+4 milioni) e Twitter (+0,8 milioni). Tik Tok del gruppo Bytedance con 3,6 milioni di utenti a dicembre 2020, supera la performance di Snapchat.
Settore postale
Nel 2019 i ricavi complessivi registrati nel settore postale sono aumentati dell’1,9% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno: in particolare, i servizi di corriere espresso risultano in crescita del 5,5%, mentre quelli postali sono in flessione del 3,7%. Per quanto riguarda i volumi dei servizi ricompresi nel servizio universale, essi risultano in flessione del 17,8% su base annua. Allo stesso tempo gli invii di pacchi hanno fatto registrare una crescita del 6,2%, con poco meno di 480 milioni di unità movimentate da inizio anno.
Il quadro concorrenziale del settore postale nel suo complesso vede il Gruppo Poste Italiane principale operatore con oltre il 44%, mentre nel segmento dei servizi di corriere espresso si registra un maggior livello di competizione dal momento che i tre principali operatori risultano avere una quota simile; GLS Italy con il 24,0%, seguita da BRT con il 18,2% e UPS con il 17,0%. Su base annua, i ricavi unitari medi relativi al complesso dei servizi postali mostrano una crescita del 5,9% mentre quelli relativi ai servizi di corriere espresso si riducono dello 0,7%.