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Decreto liquidità e le imprese del Nord che si agitano. Governo estende Golden Power a robotica e IA

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Il decreto Conte-Gualtieri introduce nuove misure in materia di accesso al credito e rinvio di adempimenti per le imprese, nonché di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica. Confindustria punta sugli investimenti 4.0, mentre sono 10 mila le imprese lombardo-venete che chiedono lo sblocco delle attività.

Tutti aspettavano le nuove indicazioni del Governo Conte su liquidità alle imprese e anche su possibili nuove scadenze delle misure di lockdown. Nel primo caso qualcosa è accaduto proprio ieri, per la seconda questione tutto rimane come prima.

Pronti 400 miliardi di euro per effettuare una grande iniezioni di liquidità nel sistema economico. In sostanza, garanzie dello Stato sui prestiti alle imprese, che potranno chiedere soldi alle banche (soldi che andranno restituiti entro sei anni, se poi il debito non sarà onorato, si legge sull’Huffingtonpost, ci potrebbe pensare sempre lo Stato, cioè noi cittadini).

Sui tempi relativi all’erogazione delle risorse finanziarie è ancora tutto da vedere.

Ripresa 4.0

Nel frattempo, le imprese di Confindustria non vogliono più restare con le mani in mano e hanno annunciato la nascita di un “Piano d’azione 4.0”, frutto di un accordo di “collaborazione operativa” sottoscritto dalla rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria e gli otto Competence Center selezionati dal Ministero dello sviluppo economico.

Strumento “operativo” per la “ripartenza”, che a quanto pare è considerata da Confindustria non più rimandabile, e allo stesso tempo condizioni necessaria per accelerare gli investimenti 4.0 e per consentire anche alle Pmi di cogliere le opportunità legate alla trasformazione digitale.

Imprese chiedono sblocco lockdown

Secondo fonte Agi, tra Lombardia e Veneto cono quasi 10.000 le imprese che hanno chiesto il permesso ai prefetti per riaprire i battenti con la revoca del blocco.

L’Associazione Industriale Bresciana ha fatto sapere che è già stato allestito un tavolo con la prefettura per definire le modalità di riapertura delle attività produttive.

Le nuove norme stabilite ieri dal Governo, vanno inoltre nella direzione di un rafforzamento della disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica, tra cui sono elencati: infrastrutture e tecnologie critiche, tra cui l’energia, i trasporti, l’acqua e la salute, l’accesso a informazioni sensibili, compresi i dati personali, l’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, la cybersecurity, nonché le nanotecnologie e le biotecnologie.

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