L'intervista

Email marketing, Branduardi (MailUp): “Creare cultura digitale per aiutare le imprese a ripartire”

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Strategie per uscire dalla crisi: “Abbiamo deciso di mettere infrastrutture tecnologiche, esperienza e servizi di consulenza e formazione a disposizione di tutti i nostri clienti che in questa fase hanno bisogno di un supporto, sia teorico che pratico, per ripartire”.

Gran parte del tessuto imprenditoriale italiano è ancora in lockdown. Tra decreti e annunci di una prossima “fase 2” del Governo Conte, si cerca di capire in che modo le aziende di questo Paese potranno prima di tutto sopravvivere, a questo passaggio drammatico ed emergenziale, ma anche in che modo potranno ripartire.
Nei giorni successivi alle prime disposizioni governative in merito al blocco delle attività produttive non indispensabili e alla chiusura temporanea di tantissime altre attività lavorative, MailUp, in un articolo dal titolo “Impossibile far finta di niente”, decideva con lucidità di fare rete con i propri clienti, avviando iniziative e mettendo a disposizione soluzioni dedicate, distribuite lungo tre segmenti principali: formazione, consulenza e tecnologia.
Abbiamo chiesto a Stefano Branduardi, Marketing Director di MailUp, in che modo le piattaforme e le tecnologie a supporto dell’email marketing – e più in generale del digital marketing – possono dare una mano in questa fase di timore per il futuro e di disorientamento in cui sono cadute le imprese italiane.

Key4biz. Nel pieno della crisi pandemica, che tipo di effetti concreti è possibile misurare nel settore del digital marketing in Italia?
Stefano Branduardi
. Non c’è dubbio che la crisi sanitaria che si è scatenata in Italia a fine febbraio e successivamente anche all’estero stia avendo ripercussioni su ogni aspetto della vita e sul business; e il settore del marketing digitale non è certo escluso da questa logica.
L’effetto principale che si può riscontrare è senz’altro la saturazione dei canali digitali (web, email, social media, app di messaggistica). Per quanto già a pieno regime prima dell’emergenza, con l’avvio della quarantena abbiamo assistito a un incremento notevole nell’utilizzo di questi canali. Un dato su tutti: nel Nord Italia il traffico internet tra il 5 e il 12 marzo è stato del 30% superiore rispetto a quello registrato tra l’1 e l’8 gennaio.

Key4biz. Come stanno reagendo le imprese del settore alle restrizioni causate dalla pandemia?
Stefano Branduardi.
Se dovessimo prendere in considerazione – in qualità di campione rappresentativo – le circa diecimila aziende che utilizzano i nostri servizi, direi che la prima reazione è stata quella di comunicare con i propri clienti e prospect.
Abbiamo infatti riscontrato è una sostanziale impennata dei volumi di invio tra il 20 febbraio e l’8 marzo, in cui troviamo casi di aziende che si sono viste costrette a quintuplicare il numero di email inviate nella stessa giornata. Una scelta che avrà probabilmente ripercussioni sui tassi di deliverability, ma immagino che in questo momento la priorità sia raggiungere più persone possibile.
Le ragioni possono essere diverse: informare su modifiche ai servizi o alle policy, promuovere nuove iniziative lanciate in risposta all’emergenza, oppure semplicemente rassicurare la clientela e mantenere viva la relazione in questi momenti di difficoltà.
Più in generale, stiamo assistendo a una sorta di corsa alla digitalizzazione da parte di chi – per una varietà di motivi più o meno legittimi – fino a ieri vedeva nell’online un canale secondario di business.

Key4biz. In che modo MailUp sta supportando i propri clienti?
Stefano Branduardi.
Proprio perché quella della digitalizzazione non è una competizione per centometristi, ma richiede resistenza e performance sul lungo termine, abbiamo deciso di mettere infrastrutture tecnologiche, esperienza e servizi di consulenza e formazione a disposizione di tutti i nostri clienti che in questa fase hanno bisogno di un supporto, sia teorico che pratico, per ripartire.
Una delle prime iniziative che abbiamo lanciato consiste nell’attivazione gratuita fino al 31 maggio su tutte le nostre piattaforme di una serie di strumenti pensati per facilitare il lavoro in team da remoto, ora che molte aziende italiane hanno dovuto adattarsi alle logiche di smart working.
Inoltre, offriamo quotidianamente contenuti di formazione e approfondimento per tutti i marketer interessati. La diffusione della cultura digitale in Italia fa parte dei nostri valori da quando siamo nati; per questo abbiamo intensificato la nostra offerta formativa gratuita tra marzo e aprile con nuovi webinar, sessioni di Q&A e altri momenti di incontro e confronto virtuale con cadenza settimanale.

Key4biz. Posto che si va avanti di mese in mese, al massimo di trimestre in trimestre, qual è il trend per il comparto digital marketing entro il 2020? L’epidemia sta tracciando nuove tendenze?
Stefano Branduardi.
Come hai anticipato nella tua domanda, al momento è davvero difficile fare previsioni; siamo ancora nel pieno dell’emergenza e non sappiamo quanto durerà ancora.
Quello che mi sento di dire è che l’onda digital non calerà con il termine della quarantena. Anzi, al contrario, il ritorno alla normalità sarà graduale, ma le aziende avranno bisogno di ripartire, di tornare a pieno regime e di recuperare quanto perso in questi mesi di immobilismo. Saranno quindi sempre di più i brand che si affideranno all’e-commerce per ottimizzare le vendite in una logica di scalabilità e di ritorno sull’investimento.
Senza dimenticare, inoltre, come questa quarantena stia modificando anche le abitudini e i comportamenti dei consumatori stessi. Sarà quindi fondamentale per le aziende, più di quanto lo fosse in precedenza, impostare strategie di marketing multicanale che diano la possibilità di instaurare relazioni di qualità con i clienti e garantiscano la creazione di esperienze personalizzate e rilevanti.

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