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Dal momento che i rapporti con Samsung non sono proprio idilliaci, Apple starebbe preparando una ‘exit strategy’ per limitare la propria dipendenza dal fornitore coreano, che produce molti dei componenti utilizzati negli iPhone e negli iPad.
Il gruppo di Cuperitno, impegnato contro Samsung in una guerrilla giudiziaria composta da 23 cause legali per violazione di brevetto in 9 paesi, potrebbe cominciare ad acquistare memorie Dram e Nand dalle società giapponesi Toshiba ed Elpida Memory.
Lo rivela, citando fonti vicine alla società, il sito DigiTimes secondo cui “Apple si sta muovendo per ridurre la sua dipendenza da Samsung per l’approvvigionamento di memorie”, componenti di cui Apple è il principale compratore a livello mondiale.
Alla base della decisione di ampliare la propria base di fornitori, ci sarebbe proprio l’escalation della battaglia legale tra le due società, che si accusano a vicenda di copiare i rispettivi prodotti.
Lo scorso anno, Apple è stato il secondo maggiore cliente di Samsung dopo Sony e ha generato il 4% del fatturato del gruppo coreano, che produce le memorie e il processore A4 utilizzati nell’iPhone e il processore A5 dell’iPad 2.
La scorsa settimana, inoltre, sempre DigiTimes ha rivelato la stipula di un accordo di fornitura tra Apple e TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company) per la produzione delle CPU A6 e A7 per i prossimi dispositivi del gruppo californiano.
Un contratto che sembra essere di lungo termine, cui potrebbe affiancarsi anche quello con altri due nuovi potenziali partner – Siliconware Precision Industries e Amkor Technology – per la fase di test e packaging dei componenti.
Un duro colpo, quindi, per Samsung che controlla il 40% del mercato mondiale delle memorie DRAM e il 30% di quello delle memorie flash Nand.
Solo quest’anno, Apple dovrebbe arrivare a spendere per questi componenti qualcosa come 7,8 miliardi di dollari, dai 5,7 spesi lo scorso anno.