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Cos’è e come funziona il build-to-rent: la casa ‘as a service’

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Gli elementi da considerare sono inevitabilmente molti, a partire dal design dell’edificio e dalla sua posizione, ma esiste una ricetta perfetta per il build-to-rent?

Il build-to-rent (BTR) è un tema caldo nell’ambiente immobiliare, che sta segnando un cambiamento profondo nei modelli del business Real Estate.

Nel Regno Unito, soprattutto, sono sempre più numerosi i progetti che vengono ideati seguendo questo modello, incentrato sull’idea che il settore abitativo debba essere offrirsi sempre più come un servizio – un modello sempre più in voga.

Il build-to-rent: la casa ‘as a service’

Il BTR – letteralmente “costruire per affittare” – pone l’attenzione sul consumatore, con lo scopo di garantire agli affittuari un’esperienza soddisfacente non solo sotto il profilo abitativo, ma anche economico e della gestione.

Gli elementi da considerare sono inevitabilmente molti, a partire dal design dell’edificio e dalla sua posizione, ma esiste una ricetta perfetta per il build-to-rent?

Ne ho discusso con Russell Pedley, co-fondatore e direttore della Assael Architecture, società di architettura leader nella progettazione per il mercato del BTR, per individuare assieme a lui alcune buone pratiche da adottare.

Le pratiche

In primis, grazie all’enorme potere economico di cui solitamente dispongono le società che operano in questo mercato, bisogna tenere a mente che le strutture offerte sono situate in località strategiche delle aree urbane, utili soprattutto per i pendolari e gli studenti.

Dal punto di vista dell’efficienza operativa servono più di 200 unità per far sì che si possa applicare lo schema BTR: la maggior parte degli investitori solitamente punta ad averne 250, ma per garantire tutti gli optionals sono necessarie più di 500 unità.

Ad esempio, la disponibilità di spazi creati appositamente per facilitare i traslochi, che avvengono con maggiore frequenza rispetto agli immobili costruiti per la compra-vendita degli appartamenti, è un comfort di cui molti non possono fare a meno. Inoltre, la disposizione e la struttura degli alloggi devono differire in grandezza per adattarsi ai diversi budget e per soddisfare i bisogni di tutti i tipi di abitanti.

Servizi e soluzioni digitali

Per assicurare ulteriormente la permanenza degli affittuari, i servizi all’interno delle strutture build-to-rent devono essere produttivi e funzionali. L’utilizzo di soluzioni digitali, come app che permettano di gestire la domotica, accedere a servizi di concierge, e provvedere ai pagamenti, è senz’altro positivo. Anche la gestione dell’immobile stesso può essere più tecnologica, e dunque più rapida ed efficace: pensate alla possibilità di efficientamento delle manutenzioni grazie all’IoT e alle app di gestione. Piccoli accorgimenti che potrebbero fare la differenza, per un settore che cerca di distinguersi tramite un branding incentrato su i servizi.

Molti costruttori, per diversificarsi dal resto dei competitori, pongono sempre di più la loro attenzione sul benessere degli inquilini: portinerie aperte 24 ore su 24, spazi comuni, palestre condominiali e iniziative volte a creare una vera e propria comunità sono solo alcune idee per rendere l’esperienza migliore.

Riuscire ad animare il senso di comunità, all’interno di uno schema BTR è fondamentale: questo apre la strada non solo a nuovi modelli abitativi, ma anche a una nuova idea di città, di spazi urbani e di interazione tra le persone. Un tema centrale tanto più oggi, in una condizione di emergenza che obbliga tutti, per senso di responsabilità, proprio a restare a casa.

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