La televisione è viva e vegeta, nonostante data per morta ogni 10 anni circa. Il nuovo Report dell’Area Studi di Mediobanca ha stimato che in Europa il mercato televisivo ha generato nel 2018 un giro di affari di 100,3 miliardi di euro (più di 9 miliardi in Italia), soprattutto grazie alla televisione a pagamento, che cresce del +4,3% su base annua, e alla tv su internet (broadband tv).
La penetrazione di smart tv in Germania ha raggiunto il 51%, in Gran Bretagna il 48% e in Olanda il 44%. A livello mondiale, tra il 2020 ed il 2024, si attendono vendite di questi apparecchi televisivi connessi in rete per 293 milioni di unità, secondo stime TechNavio.
Tv privata, Sky sul podio più alto
I ricavi degli operatori privati hanno raggiunto i 59 miliardi di euro (la metà generati da operatori americani). Sul gradino più alto troviamo il Gruppo Sky, con 15,2 miliardi di euro, seguita da RTL Group (6,5 miliardi) e da Netflix International (5,6 miliardi). Ottavo posto per il primo broadcaster italiano, Mediaset (3,4 miliardi).
In generale, tra il 2014 ed il 2018, gli operatori privati più grandi hanno accresciuto i propri ricavi di oltre il 9%.
Televisione pubblica
La Germania detiene il servizio radiotelevisivo pubblico col maggior fatturato, stimato in 8,7 miliardi di euro nel 2018, addirittura tre volte più grande di quello italiano, che è stato valutato attorno ai 2,6 miliardi. Completano il podio Regno Unito, con 6,6 miliardi di euro, e Francia, con 3,8 miliardi.
Germania, inoltre, capofila anche per crescita del giro d’affari nel 2018, +2% sull’anno precedente, davanti alla Francia (+0,3%); in contrazione i ricavi della Spagna (-0,4%), dell’Italia (-1,7%) e del Regno Unito (-2,6%).
La buona Rai
“Gli indici d’ascolto della tv pubblica in Europa sono dominati dalla Rai”: 36,3% di share nel giorno medio nel 2018, più della BBC (30,9%), di France Télévisions (28,4%) e delle tedesche ARD (27,6%) e ZDF (20,7%).
L’Italia, è spiegato nel Report, si distingue rispetto agli altri Paesi e mercati europei per il dato sulla redditività industriale: “la TV pubblica italiana è l’unica col segno positivo in Europa, con un ebit margin del 2,6%. Marginalità negativa, invece, per Francia (-0,3%), Spagna (-0,7%) e Regno Unito (-0,8%)”.
Meno positivi per il nostro Paese, invece, i dati sulla struttura finanziaria, che ci posizionano all’ultimo posto per solidità patrimoniale (debiti finanziari all’83,9% del capitale netto), mentre Spagna (9,4%), Francia (14,4%) e Regno Unito (53%) godono di migliore salute.
Italia fanalino di coda anche per investimenti in infrastrutture (3,1% dello stock nel 2018) dietro a Francia (5,2%), a Regno Unito (5%) e Spagna (3,4%).
Canone tv
L’Italia vanta il canone più basso fra i maggiori Paesi europei, inferiore anche alla media europea (0,25 euro al giorno per abbonato, contro una media europea di 0,37).
Molto più costose per i contribuenti la TV pubblica tedesca (€0,58 giornalieri), quella britannica (€0,46) e la francese (€0,38). Dal 2015 al 2019, fra i maggiori Paesi europei, solo l’Italia ha ridotto il canone.