Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha presentato il “Piano per il Sud 2030” presso l’Auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘F. Severi’ di Gioia Tauro. Assieme al Premier, c’erano anche il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, e il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
Il Piano è stato illustrato come “un’azione pubblica di investimento da sviluppare nell’arco di un decennio può garantire un tempo congruo alla buona programmazione e una portata finanziaria ampia per gli interventi, per recuperare il lungo processo di disinvestimento al Sud”.
“Siamo qui a piantare le radici delle nostre idee, de nostri progetti che portiamo qui in questo corposo progetto. È molto ambizioso. Noi non operiamo su una prospettiva annuale, ma decennale, è la prima volta che un governo progetta un impegno decennale per il Sud. Siamo qui a Gioia Tauro per far germogliare le nostre idee”, ha detto il presidente del Consiglio, secondo quanto riportato da RaiNews.
“La clausola del 34% è una svolta, economica, sociale e culturale, è un vincolo per chi verrà dopo di noi. Avere detto che d’ora in poi ogni investimento pubblico deve dedicare il 34% al Sud e’ un vincolo per chi verrà dopo di noi, lo dovranno rimuovere se vorranno e se ne assumeranno la responsabilità”, ha spiegato Conte.
Risorse e “missioni” del Piano
Fino al 2030 previsti investimenti per 123 miliardi di euro, tra Fondi Sie, cofinanziamento nazionale e territoriale, fondo sviluppo e coesione e risorse aggiuntive Fsc e LdB.
“Nel Piano ci sono investimenti, infrastrutture, nuove opportunità per i giovani, troppo spesso costretti ad abbandonare la loro terra e i loro affetti. È in Calabria che oggi apriamo il cantiere dell’Italia di domani. Con tutte le persone che hanno idee chiare e forti, e amano il proprio paese. Se riparte il Sud riparte l’Italia”, si legge in un post di Conte sul suo profilo Facebook.
Avendo il Piano la necessità di un’immediata mobilitazione di risorse finanziarie, nonché amministrative e umane, saranno stanziati subito 21 miliardi di euro per il periodo 2020-2022.
Le azioni che saranno intraprese riguarderanno diverse “Missioni”: la prima per “Un Sud connesso e inclusivo”, la seconda per “Un Sud ecologico”, la terza per “Un Sud rivolto ai giovani”, la quarta per “Un Sud aperto al mondo del Mediterraneo”, la quinta per “Un Sud frontiera dell’innovazione” non solo italiana, ma europea.
Per realizzare un Mezzogiorno connesso e inclusivo bisogna subito mettere sul tavolo delle azioni rapide, una su tutte le infrastrutture e i servizi avanzati per rompere l’isolamento. Sul piatto il Governo promette di caricare più i 33 miliardi di euro.
Tre le priorità emerse dallo studio dei divari più urgenti, sono state individuate le seguenti azioni: ridurre la distanza temporale fra le ripartizioni territoriali del Paese, potenziando la rete ferroviaria e velocizzando i servizi; migliorare la mobilità interna al Mezzogiorno, con particolare riferimento al trasporto pubblico locale; sostegno alle filiere logistiche territoriali, con particolare riferimento alla inter-modalità delle merci in uscita e in entrata dai porti.
Priorità
Per la transizione ecologica giusta, invece, il Governo ha previsto: un “Green Deal per il Sud”, per sviluppare una nuova grande opera di infrastrutturazione verde del territorio; “investimenti nell’efficenza energetica”, sostenendo le iniziative di economia circolare e riqualificando i siti industriali dismessi; sostenere la filiera agroalimentare per innescare processi di innovazione coerenti con il Green Deal.
Il Piano per trasformare il nostro Sud in una frontiera europea dell’innovazione, infine, sarà lanciato immediatamente, ha spiegato Conte, a partire da credito d’imposta in ricerca e sviluppo; rafforzamento degli ITS, potenziamento del “Fondo dei Fondi”, la space economy e le startup tecnologiche.