eSECURITY: cyber attacco al Parlamento giapponese, rubati dati e login

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VINTI

Dopo una lunga serie di misteriose intrusioni nei server del Parlamento giapponese, l’ultima martedì, altri tre deputati della Lower House hanno denunciato la sottrazione delle proprie password e di informazioni ritenute altamente sensibili.

Un portavoce del Governo, Osamu Fujimura, ha rilasciato una breve dichiarazione in cui si evidenzia la possibilità di un attacco informatico molto rilevante alle Istituzioni giapponesi, ma di cui si ignora al momento sia l’origine, sia l’entità.

Diversi media locali parlano chiaramente di un’operazione di cyber terrorismo di matrice cinese e di attacchi molto gravi che, da agosto, hanno causato la perdita di dati e informazioni relativi alla sicurezza nazionale. L’origine del trojan potrebbe essere stata identificata in una mail aperta da un deputato e nel link infetto contenuto in essa. Liberato il codice maligno, in breve tempo, l’intera rete del Parlamento è stata infettata e danneggiata.

Seguendo le tracce a ritroso, spiegano i giornali giapponesi di oggi, è semplice dedurre che il virus provenga da computer localizzati in Cina e Hong Kong, verso cui una grande quantità di dati è stata dirottata.

Gli stessi Stati Uniti seguono con molta attenzione lo svolgimento delle indagini a Tokio. Società giapponesi come la Mitsubishi Heavy Industries sono infatti fornitori di sistemi elettronici molto sofisticati utilizzati dall’esercito americano e dall’aviazione. Negli scorsi mesi Washington aveva già criticato le scarse abilità nipponiche in tema di sicurezza informatica e quest’ultimo evento non fa che acuire i timori del Governo americano.
 

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