RIM: non si placa la rivolta dei BlackBerry users, via a class action

di |

VINTI

Dopo il disastro di due settimane fa, con milioni di utenti BlackBerry impossibilitati ad usare il loro prezioso smartphone per il blocco del servizio messenger, dell’accesso a internet e della posta elettronica, Risearch In Motion deve ora affrontare una nuova grana. L’offerta di 100 dollari in applicazioni gratuite da scaricare sul proprio BlackBerry non ha soddisfatto la voglia di giustizia dei consumatori nordamericani (statunitensi e canadesi), che hanno deciso di rivolgersi al Consumer Law Group.

L’associazione di consumatori ha immediatamente presentato una denuncia alla Corte Superiore del Quebec facendo partire una class action contro RIM. I consumatori, infatti, non solo non si ritengono compensati del danno subito, ma valutano offensivo il modo in cui l’azienda ha cercato di risolvere il problema.

Quanto RIM dovrà sborsare per ogni utente che si è unito nella class action è difficile da stabilirsi. In un caso, quello di un singolo utente che ha chiesto rimborso, RIM aveva calcolato il danno in 1,25 dollari. Gli avvocati di Consumer Law Group però dichiarano che la somma per persona sarà molto più alta.

Lo stesso Jim Balsillie, co-CEO di RIM, ha ammesso che il timore di un esborso molto consistente potrebbe concretizzarsi velocemente nelle prossime settimane. L’unico dato positivo, continua Balsillie, è che il Nord America è stato il continente meno colpito: “forse saranno solo qualche migliaio gli utenti da risarcire“.

Certo è che RIM non dovrebbe sottovalutare lo scontento generato dal black-out dei servizi nei giorni dall’11 al 14 ottobre appena trascorsi. Gli utenti canadesi hanno voluto mandare un messaggio chiaro all’azienda: trovare un modo trasparente e semplice per rimborsare chi ha subito danni o affrontare una lunga guerra in tribunale.

Su questo versante gli utenti RIM europei hanno molta meno libertà di manovra. Da noi, infatti, la class action ha un percorso decisamente meno agevole e anche in Italia un’ipotesi di questo tipo non troverebbe facile attuazione.
 

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz