Cloud Computing: serve una roadmap chiara e definita. Il punto di vista di Oracle

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Per Giustino Longo, (Oracle Consulting South Western Europe), la roadmap deve identificare motivazioni, obiettivi e tappe del percorso in particolare per le architetture tecnologiche e i building block necessari per raggiungere le tappe previste.

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“Una roadmap definita”. È quanto ci vorrebbe per realizzare con successo il Cloud Computing secondo Giustino Longo, senior director Oracle Consulting South Western Europe.

Intervenendo all’Osservatorio sul Cloud Computing di ANFoV – l’associazione nazionale per la convergenza dei servizi di comunicazione – Longo ha illustrato le opportunità, i percorsi e anche i principali problemi relativi all’adozione del Cloud Computing.

 

“Per adottare con successo il Cloud Computing è assolutamente necessario decidere fin dall’inizio una roadmap sufficientemente chiara e articolata” ha affermato Longo.

“La roadmap deve identificare le motivazioni, gli obiettivi e le tappe del percorso, e l’accento deve essere posto in particolare sulle architetture tecnologiche e i building block necessari per raggiungere le tappe previste”.

 

Le prime fasi di implementazione, spiega Longo, riguardano i processi di standardizzazione e di consolidamento dell’IT. “Ma le ultime fasi di implementazione, relative all’automazione e all’ottimizzazione dei servizi forniti a consumo, sono quelle decisive, e anche quelle che in generale comportano maggiori investimenti”.

 

Oracle Corporation è una società di software fondata nel 1977 da Larry Ellison. Ha  sede nella Silicon Valley in California ed è diventata leader dell’informatica mondiale grazie in particolare al database Oracle. L’azienda conta 370mila clienti nel mondo e propone sistemi software e hardware e, con l’acquisizione di Sun Microsystems conclusa nel 2010, anche sistemi server e storage.

 

Oracle ha un’offerta completa nel mercato emergente del Cloud Computing, che comprende tecnologie e soluzioni per i sistemi aziendali (Private Cloud); le piattaforme per i gestori di telecomunicazioni e i cosidetti MSP (Managed Services Provider) che offrono a loro volta ai loro clienti i servizi cloud alle aziende; e infine i servizi on demand offerti direttamente alle aziende, in particolare per quanto riguarda il CRM (Customer Relationship Management) e l’ERP (Enterprise Resource Planning).

 

“Il percorso di adozione verso il Cloud Computing pubblico non è immediato” ha avvertito Longo.

“Infatti l’utilizzo dei servizi pubblici di CC comporta, in particolare per le grandi aziende, una trasformazione radicale dell’IT attuale. Invece il Private Cloud – cioè l’applicazione del Cloud Computing in ambito aziendale – si configura come una naturale evoluzione del percorso già avviato dai responsabili IT per la standardizzazione e il consolidamento dei servizi in un’ottica di contenimento e riduzione dei costi”.

 

Secondo Longo giungere al punto di arrivo, cioè alla realizzazione di servizi standardizzati offerti a consumo, non è immediato: tuttavia ogni passaggio del percorso di implementazione di una corretta strategia garantisce importanti e crescenti ritorni degli investimenti.

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